Che cos’è la visita epatologica?
La visita epatologica consente di indagare eventuali patologie a carico del fegato, delle vie biliari e della colecisti. Viene consigliata nei casi in cui il paziente abbia alterazioni degli indici ematochimici di funzionalità epatica o denunci sintomi che possano ricondurre a sospetti quadri di steatosi, epatiti, di cirrosi, di tumori del fegato o delle vie biliari.
Quali sono le patologie più comuni del fegato e delle vie biliari?
Le patologie più comuni e quindi più facilmente riscontrabili nella popolazione generale sono fondamentalmente:
- calcolosi della colecisti;
- steatosi epatica (ingrossamento del fegato più o meno importante accompagnato da deposito di grassi al suo interno causato verosimilmente da dieta errata);
- angiomi epatici;
- epatiti di natura virale pregresse o presenti;
- epatopatia cronica, come per esempio, la cirrosi epatica che potrebbe anche causare la presenza di liquido in addome, la cosiddetta ascite.
Quando sarebbe opportuno fare una visita epatologica?
È consigliabile fare una visita epatologica in presenza dei seguenti sintomi:
- dolore all’addome superiore (specialmente a livello del lato superiore destro);
- difficoltà nella digestione;
- nausea;
- ittero (comparsa di colorito giallastro a livello cutaneo e della parte bianca degli occhi)
- valori alterati nelle analisi del sangue di colesterolo, trigliceridi,transaminasi (GOT e GPT); gamma GT; bilirubina.totale e frazionata; ALP.
In presenza di questi sintomi, la visita specialistica epatologica potrà valutare e/o sospettare la presenza di eventuale calcolosi colecistica o delle vie biliari, di epatiti, di ingrossamento del fegato, di ascite (liquido in addome causato da cirrosi).
Come si svolge la visita epatologica?
La visita epatologica dura circa 20-30 minuti durante i quali il medico, dopo un’ accurata anamnesi, procede alla visita del paziente per poter evidenziare, ad esempio, un ingrossamento del fegato, la presenza di ascite, la comparsa di dolore alla palpazione dell’addome etc.
Gli esami che potrebbero essere richiesti per un migliore inquadramento diagnostico sono:
- Ecografia addome superiore (per verificare l’eventuale presenza di calcoli in colecisti o nelle vie biliari; per valutare le dimensioni del fegato; per escludere o confermare la presenza di steatosi, ascite o tumori)
- Fibroscan (specialmente in caso di sospetta cirrosi)
- TAC addominale e/o Risonanza magnetica (nel caso in cui i due esami precedenti non fossero stati sufficientemente chiari ed esaustivi per porre una corretta diagnosi).
Sono previste norme di preparazione?
È consigliabile portare con sé gli eventuali referti delle visite più recenti. Se il paziente deve sottoporsi a esami più specifici allora potrebbe essere necessario presentarsi a digiuno e dopo una determinata preparazione.