Che cos’è la risonanza magnetica nucleare cardiaca da stress?
È un esame che consente di valutare l’efficienza del circolo coronarico, la presenza di infarti pregressi e il funzionamento del cuore in condizioni di stress.
Lo stress viene creato con l’utilizzo di un farmaco che genera una condizione identica a quella provocata da un intensissimo sforzo fisico o una forte emozione.
L’utilizzo di un mezzo di contrasto permette di visualizzare le zone di muscolo sano da quelle in cui si è creata una cicatrice.
A che cosa serve la risonanza magnetica nucleare cardiaca da stress?
Questa risonanza viene utilizzata per la diagnosi di cardiopatia ischemica, come alternativa a stress test di primo livello (come il test da sforzo). Inoltre, può essere utile come follow-up per i pazienti che hanno avuto episodi ischemici cardiaci (infarti o angina pectoris) o pregresse procedure di rivascolarizzazione miocardica (stent e bypass).
Come si svolge la risonanza magnetica nucleare cardiaca da stress?
Il paziente viene fatto spogliare e poi sottoposto a un elettrocardiogramma (ECG). Successivamente, gli vengono posizionati due accessi venosi: uno serve per il farmaco e l’altro per il mezzo di contrasto.
Durante l’esame un monitor verrà connesso al paziente per controllare costantemente la pressione, lo svolgimento dell’ECG e la saturazione.
L’esame si divide in due momenti:
1. Viene valutato il cuore in condizioni di riposo.
2. Prevede l’iniezione del mezzo di contrasto e la valutazione del cuore a seguito dello stress farmacologico indotto.
Conclusa la seconda parte, viene somministrato al paziente l’antidoto del farmaco stressante per riportarlo alle condizioni di partenza.
Il paziente viene poi portato in infermeria dove viene ripetuto l’ECG, e dopo 15 minuti di osservazione viene dimesso.
Quanto dura la risonanza magnetica nucleare cardiaca da stress?
L’esecuzione dell’esame richiede un tempo che può andare da 45 minuti a un’ora.
Quali sono le norme di preparazione per la risonanza magnetica nucleare cardiaca da stress?
Nelle 24 ore antecedenti all’esecuzione dell’esame, è necessario astenersi dal fumo di sigaretta ed evitare di assumere pompelmo, banane, caffè, tè e bevande alla cola.
In base al farmaco utilizzato, scelto in base delle caratteristiche cliniche del paziente, potrà essere necessaria la sospensione di farmaci antianginosi (cerotto di nitroderivato, mono-isosorbide dinitrato) e farmaci cronotropi negativi (beta-bloccanti, calcioantagonisti ad azione centrale, ivabradina); mentre la sospensione di amminofillina è obbligatoria.
Ci sono controindicazioni all’esecuzione della risonanza magnetica nucleare cardiaca da stress?
La risonanza magnetica nucleare cardiaca da stress non deve essere eseguita nel caso in cui il paziente sia stato colpito da un infarto acuto da meno di 3 giorni, o ci sia presenza di:
· angina instabile
· ipertensione arteriosa non controllata
· aritmie ventricolari frequenti
· BAV > II tipo I
· Blocco trifascicolare
· disfunzione autonomica (come la. malattia di Parkinson in stato avanzato)
· stenosi valvolare severa
· insufficienza cerebrovascolare grave
In caso di asma bronchiale e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) in terapia, è necessario farlo presente al momento della prenotazione, perché possono condizionare la scelta del farmaco.