Che cos’è la risonanza magnetica alla mammella?
È una tecnica non invasiva che permette di studiare la ghiandola mammaria e i suoi linfonodi. Viene eseguita su una macchina ad alto campo magnetico che permette di ottenere immagini tridimensionali delle mammelle della paziente (vengono sempre valutate entrambe).
A cosa serve la risonanza magnetica alla mammella?
La risonanza magnetica può mettere in luce diverse condizioni, come:
- Donne ad elevato rischio di tumore mammario;
- Donne con tumori già diagnosticati e/o operati;
- Eventuali residui di malattia in fase post-operatoria;
- Studio impianti protesici.
Sono previste norme di preparazione per la risonanza magnetica alla mammella?
Una preparazione preliminare è prevista principalmente per le pazienti allergiche, che dovranno sottoporsi ad un esame con mezzo di contrasto. Saranno fornite maggiori informazioni al momento della prenotazione. Tutte le pazienti dovranno digiunare nelle 6 ore che precedono la risonanza.
Per chi è sconsigliata la risonanza magnetica alla mammella?
È sconsigliata alle pazienti con pacemaker incompatibili o altri dispositivi ad attivazione magnetica; e in genere per le portatrici di espansore mammario.
Come funziona la risonanza magnetica alla mammella?
L’apparecchiatura è formata da un lungo tubo, di circa due metri, nel quale la paziente viene fatta sdraiare a pancia in giù, con il seno appoggiato in due grosse coppe e con le mani sotto la testa o lungo i fianchi.
Per valutare la mammella, viene utilizzato un mezzo di contrasto iniettato per via endovenosa (senza sarebbe impossibile distinguere le aree sane da quelle malate, i tumori maligni da quelli benigni).
Durante l’esame è importante che la paziente rimanga immobile per la buona riuscita delle immagini che dovranno essere poi sovrapposte tra loro per l’elaborazione finale al computer.
La risonanza magnetica alla mammella è dolorosa?
No, si tratta di un esame completamente indolore; la paziente può avvertire solo un po’ di rumore associato al macchinario.