Che cos’è il patch test?
Il patch test è un esame fondamentale per diagnosticare le dermatiti allergiche da contatto.
A che cosa serve il patch test?
Il patch test permette di distinguere le dermatiti irritative da quelle allergiche da contatto, individuando le sostanze (allergeni) responsabili della sintomatologia.
Generalmente è il medico di base o il dermatologo che invita il paziente a sottoporsi al patch test nel caso in cui egli presenti chiazze rosse, vescicole, desquamazione, abrasioni e croste, sensazione di calore e prurito, che lo portano a grattarsi insistentemente.
Sono previste norme di preparazione?
Per evitare il rischio di falsi negativi, è opportuno sospendere eventuali terapie cortisoniche almeno venti giorni prima dell’esecuzione del test ed eventuali terapie antistaminiche almeno sette giorni prima. Inoltre, non bisogna applicare creme a base di steroidi sulla cute almeno quindici giorni prima dell’esecuzione del test. E’ necessario, prima dell’inizio del test, avvisare il medico specialista di eventuali precedenti gravi reazioni allergiche come edema della glottide e shock anafilattico.
In che cosa consiste il patch test?
Il patch test, che dura circa trenta minuti, viene eseguito in ambulatorio applicando sulla cute del paziente (normalmente sul dorso) alcuni speciali cerotti (patch) contenenti appositi pannelli sui quali sono presenti le sostanze con cui più comunemente si viene a contatto che potrebbero causare la dermatite, quali metalli (nichel, cobalto ecc.), coloranti, sostanze presenti nei profumi, conservanti, farmaci e altre ancora. Tali cerotti verranno rimossi dopo 48-72 ore e si verificherà l’eventuale risposta allergica a una o più delle sostanze applicate, che si manifesterà con arrossamento, prurito o vescicole.
Mentre è in corso il test, è importante non sudare, non esporsi al sole e non bagnare i cerotti. Per questo motivo, il patch test non viene effettuato nel periodo estivo.
È un esame doloroso o pericoloso?
Il patch test è un esame sicuro e indolore, ma è controindicato nelle donne in gravidanza.