Messa a punto per la prima volta da Gertrud Lind all’Istituto Karolinska dell’Università di Stoccolma negli anni Settanta per la cura delle lombosciatalgie da ernia del disco, l’autotrazione vertebrale è un trattamento totalmente indolore a cui possono sottoporsi pazienti affetti da lombalgie, sciatalgie e cruralgie causate da ernie discali o da stenosi lombari.
Come funziona l’autotrazione lombare
L’autotrazione lombare viene effettuata con un apposito lettino composto da piani mobili, il cui scopo è rendere il trattamento indolore per il paziente.
Una volta che il paziente ha assunto la posizione adeguata e ha impugnato le sbarre del letto, l’operatore procede a muovere i piani: in questo modo è possibile modificare le contrazioni muscolari e ripristinare il corretto movimento della colonna vertebrale.
Tali manovre portano all’eliminazione della pressione a cui sono sottoposti i dischi e al graduale riassorbimento dell’ernia discale.
Vantaggi e controindicazioni del trattamento
Un grande vantaggio risiede certamente nella risoluzione di patologie dolorose benigne senza l’utilizzo di tecniche invasive.
Sottoporsi a sedute di autotrazione lombare, infatti, per il paziente rappresenta un metodo di cura non chirurgico e non doloroso. Sono necessarie circa 6-8 sedute della durata di mezz’ora per quel che riguarda le ernie del disco lombari e fino a 10-12 sedute per le stenosi.
L’autotrazione risulta inoltre efficace nel trattamento di ernie recidive e già operate, proprio grazie all’azione di modifica del movimento interno alla colonna vertebrale. Non è tuttavia possibile sottoporsi ad autotrazione lombare nel caso in cui la patologia sia di origine non antalgica: è il caso di malattie infettive acute, tumori della colonna vertebrale, gravi fratture e disturbi neurologici in peggioramento.
Precauzioni per il paziente
Il paziente deve rimanere a riposo per tutta la giornata successiva alla seduta e, in generale, evitare posizioni scomode che provochino affaticamento o dolore, sospendere attività fisiche e sport fino alla conclusione del trattamento.