Visita ematologia, quando e perché viene richiesta?
Le malattie del sangue possono influenzare molte funzioni del nostro corpo e causare una serie di complicazioni anche gravi. Per questo l’ematologia (lo studio e il trattamento delle malattie del sangue), è una specialità molto importante. La visita ematologica viene prescritta quando i valori del sangue indicano delle anomalie, o i sintomi del paziente possono essere riconducibili ad una malattia del sangue, del midollo osseo o dei linfonodi. Ma come funziona esattamente?
Lo abbiamo chiesto al prof. Matteo Giovanni Della Porta, ematologo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Premuda a Milano.
Di cosa si occupa l’ematologo?
L’ematologo si occupa di studiare le caratteristiche degli elementi che compongono il sangue (globuli rossi, globuli bianchi, piastrine e proteine della coagulazione) e gli organi che le producono (midollo osseo).
Il sangue è composto da quattro componenti: globuli bianchi, globuli rossi, piastrine e plasma, ognuno con una funzione specifica:
- I globuli bianchi combattono le infezioni
- I globuli rossi trasportano l’ossigeno dai polmoni al cuore, agli organi e ai tessuti
- Le piastrine creano coaguli di sangue e prevengono emorragie
- Il plasma trasporta i prodotti di scarto dal sangue al fegato e ai reni
Se si presentano delle anomalie in queste componenti del sangue, gli esami indicheranno dei valori alterati. Compito dell’ematologo è determinarne la causa e definire un piano di cura personalizzato.
Cos’è la visita ematologica?
La visita ematologica viene prescritta generalmente dal proprio medico curante (o da medici ospedalieri), e permette di diagnosticare e individuare la terapia più adatta per curare le malattie del sangue, come le anemie, anomalie dei globuli rossi, patologie legate a difetti di coagulazione e alla formazione di trombi, anomalie e tumori del sangue.
Quali sono le patologie trattate dall’ematologo?
Le principali malattie di cui si occupa l’ematologo sono:
– Anemie (calo dei livelli di emoglobina)
– Leucopenie/leucocitosi (anomalie dei livelli di globuli bianchi)
– Piastrinopenie/piastrinosi (anomalie dei livelli di piastrine)
– Tumori del sangue (come leucemie e linfomi)
– Malattie della coagulazione
– Disfunzioni del sistema immunitario associate al sangue
– Gammopatie monoclonali
Come si svolge la visita ematologica?
La visita inizia con l’anamnesi del paziente, una fase in cui lo specialista raccoglie le informazioni sulla sua storia e sul suo stile di vita. Segue poi una visita clinica con un esame fisico (palpazione dell’addome, auscultazione del cuore e dei polmoni e ricerca di eventuali linfonodi ingrossati).
Durante la visita ematologica, l’ematologo analizza anche i risultati di eventuali analisi effettuate in precedenza e, quando necessario, prescrive nuovi esami, per poter poi suggerire la terapia più adatta o il percorso terapeutico più appropriato, a seconda dei casi.
Quanto dura la visita ematologica?
La visita può durare dai 30 ai 50 minuti.
In che modo la visita ematologica può essere strumento di prevenzione?
Il sangue è un organo che è in contatto con tutti i tessuti dell’organismo e quindi in molti casi può essere una sentinella precoce di molte malattie. Per fare un esempio, la presenza di anemia cronica (cioè un persistente calo dei livelli di emoglobina) può essere il segno precoce di allerta clinica per diversi disturbi, come malattie del malassorbimento (celiachia), disturbi alimentari, malattie infiammatorie croniche, carenza di ferro o vitamine, fino a condizioni più serie come l’insufficienza renale o la presenza di tumori. È quindi molto importante includere l’esame emocormocitometrico in tutti gli esami di check up e programmi di prevenzione.
Ogni quanto andrebbero eseguiti gli esami del sangue?
Gli esami del sangue avrebbero eseguiti almeno una volta all’anno, secondo le linee guida della buona pratica clinica.
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