Visita cardiologia, elettrocardiogramma ed ecocardiografia, queste le armi per prevenire le malattie del cuore

La prevenzione cardiologica deve essere uno dei punti fermi della nostra vita, perché le malattie cardiovascolari, non va mai dimenticato, rappresentano la prima causa di decessi nel mondo.

«Quando una persona giunge attorno ai 40 anni – sottolinea il dottor Franco Santoro, cardiologo presso gli Humanitas Medical Care di Bergamo e di Trezzo sull’Adda – deve iniziare a pensare a prendersi cura della propria salute, rivolgendo la giusta attenzione alle malattie cardiovascolari. Il che significa decidersi quanto meno a fare una chiacchierata con un medico specialista cardiologo, soprattutto nel caso in cui all’interno della propria famiglia ci siano o ci siano stati casi di malattie legate al cuore o al sistema circolatorio».

Non bisogna aspettare, quindi, che si manifestino sintomi per decidere di sottoporsi a una visita cardiologica eseguita con il supporto di un elettrocardiogramma.

Dottor Santoro, in che cosa consiste la visita cardiologica? Quali sono i suoi fini?

«È un incontro con il medico specialista che è dedicato a scoprire la salute presente e passata del paziente. La chiacchierata con il paziente, le informazioni sullo stile di vita – relativi ad alimentazione, attività fisica, fumo… –, la valutazione degli esami del sangue, sono tutti elementi fondamentali, che permettono di capire se esistono situazioni che potrebbero far pensare all’esistenza di certe malattie. Ogni singolo tassello è importante, perché nell’ambito della patologia cardiaca non esiste un’azione cui corrisponde un danno. Mi spiego: quando batto la testa contro un muro mi faccio male, è evidente, mentre nella cardiopatia ischemia una corrispondenza diretta di questo tipo, tra causa ed effetto, non esiste. Esistono tanti piccoli fattori, tanti tasselli di un puzzle che, se messi insieme, possono portare allo sviluppo di alcune patologie».

Perché l’età di 40 anni è considerata quella giusta per cominciare a fare prevenzione cardiologica?

«Perché è il momento in cui la maggior parte di noi si trova ad avere impegni lavorativi e familiari che ci spingono a ridurre l’attività fisica e ci rendono più sedentari, dal momento che spesso non si dispone di tempo libero per fare quello che vorremmo. È un cambio dello stile di vita che fino a quando stiamo bene non ci fa preoccupare, ma che invece andrebbe tenuto sotto controllo per evitare che si creino fattori di rischio che potrebbero sfociare in conseguenze indesiderate. Ma attenzione, se l’indicazione dei 40 anni è un consiglio che vale in senso generale, bisogna tenere conto del fatto che in presenza di familiarità, di patologie che potrebbero influire anche sul sistema cardiovascolare o nel caso di persone in sovrappeso, può essere necessario anticipare l’età della prima visita».

La visita cardiologica deve prevedere sempre l’esecuzione di un elettrocardiogramma?

«Sì, le due cose devono essere sempre collegate tra loro. Dopo l’auscultazione con lo stetoscopio e l’esame obiettivo da parte del medico, l’esecuzione dell’ECG è fondamentale per analizzare più a fondo lo stato di salute del cuore, alla ricerca di eventuali segnali altrimenti difficilmente rilevabili. L’elettrocardiogramma è ad esempio utile per scoprire se il cuore del paziente ha sofferto di problemi di vario genere, anche di leggeri infarti, pur in assenza di sintomi. Nel caso in cui emergano problematiche che necessitano di ulteriori e più approfondite indagini, diventa necessario procedere con esami di secondo livelli, in particolare con un’ecocardiografia».

Quali vantaggi offre l’esecuzione dell’ecocardiografia?

«L’ecocardiografia permette di analizzare lo stato del cuore con grande precisione. Permette di valutare le alterazioni delle sue dimensioni, lo spessore delle sue pareti, i suoi movimenti, le eventuali anomalie presenti nel funzionamento delle valvole. Può essere disposta anche dopo che il cardiologo, nel suo esame obiettivo, ha sentito rumori sospetti, ha evidenziato qualcosa di poco chiaro, un soffio o un’aritmia e ritiene necessario procedere con un’analisi ulteriore e più approfondita».

In Humanitas Medical Care di Bergamo è possibile eseguire anche l’ecocardiografia?

«Sì, ed è un vantaggio non da poco, perché se in fase di visita e a seguito dell’esecuzione dell’elettrocardiogramma sorge l’esigenza di procedere con un esame strumentale di secondo livello, questo può essere eseguito nello stesso contesto – se il paziente è d’accordo – senza rimandare ad altri momenti, con ulteriori prenotazioni, tempi di attesa e trasferte per recarsi nel centro di esecuzione dell’esame. Anche la possibilità di essere seguiti da uno stesso medico per tutto il percorso diagnostico, è un vantaggio non da poco per il paziente, un’occasione buona in più per giungere a una diagnosi in tempi brevi».

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