Vene varicose, attenzione al caldo estivo

L’estate può rappresentare un momento difficile per chi soffre di problemi circolatori e vene varicose. Il caldo, infatti, determinando una vasodilatazione che coinvolge arterie e vene, tende a peggiorare i sintomi causati dalle varici, che, già sfiancate a causa della perdita di elasticità delle pareti, possono dilatarsi ancora di più, causando sintomatologia dolorosa..

Ne abbiamo parlato con il dott. Giorgio Luca Poletto, chirurgo vascolare presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Milano Premuda e l’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Quali sono le cause delle vene varicose?

Il compito delle vene è quello di portare il sangue dai tessuti al cuore (a differenza delle arterie che portano il sangue dal cuore in tutti i distretti del nostro corpo). Le vene degli arti inferiori devono lavorare più duramente rispetto alle altre perché devono superare la forza di gravità per permettere al sangue di risalire verso il cuore. Per far sì che accada – e che quindi il sangue non refluisca verso il basso – le pareti delle vene devono essere sufficientemente elastiche per consentire al sistema di valvole presenti nelle vene di funzionare correttamente. Se questo non succede, le vene si dilatano permanentemente ed in maniera sempre più accentuata, provocando la comparsa delle varici o vene varicose.

Quali sono i sintomi delle vene varicose?

I sintomi si presentano generalmente con sensazione di pesantezza, crampi notturni al polpaccio, formicolio o prurito alle gambe. Con il passare del tempo, tuttavia, possono aggravarsi, ed associarsi a macchie brune nella parte inferiore della gamba, eczema (eruzione o rottura di vescicole), arrossamento cutaneo, ulcerazioni, sanguinamento spontaneo o post-traumatico (le cosiddette varicorragie), o infine a quadri di tromboflebite superficiale (infiammazione della parete venosa, accompagnata da formazione di coaguli dentro il vaso).

In che modo il caldo peggiora le manifestazioni di insufficienza venosa?

Con il caldo, questo disturbo può peggiorare, poiché il calore determina la dilatazione dei vasi, aumentando il sovraccarico venoso: la circolazione sanguigna rallenta, le vene varicose si gonfiano ulteriormente e diventano dolenti.

Quali altri problemi di circolazione può causare il caldo?

La vasodilatazione indotta dal caldo determina anche frequente gonfiore delle caviglie e dei piedi, anche in assenza di vene varicose, soprattutto nelle persone che adottano o sono costrette ad uno stile di vita sedentario.

Come dare sollievo alle gambe durante il caldo?

Alcuni comportamenti che possono aiutare a ridurre il rischio di perdita di elasticità delle vene, e quindi il peggioramento della sintomatologia durante il caldo, possono essere:

–   Controllare il proprio peso corporeo con una dieta sana e un regolare esercizio fisico

–   Utilizzare le scarpe giuste, evitando l’uso di tacchi troppo alti

–   Cambiare posizione spesso, cercando di non passare troppo tempo fermi in piedi o seduti

–   Evitare di esporre gli arti inferiori a fonti dirette di calore (fondamentale in spiaggia rinfrescare frequentemente le gambe, ad esempio facendo una passeggiata in mare)

–   Bere molta acqua per mantenere un’adeguata idratazione dei tessuti 

–   Evitare di uscire durante le ore più calde della giornata (dalle 11 alle 15)

Ridurre o evitare il fumo di sigaretta

Cosa fare se il dolore compromette anche le più semplici attività quotidiane?

Sebbene possa sembrare controintuitivo, il miglior presidio per evitare il gonfiore agli arti inferiori, soprattutto nella stagione calda, è l’adozione di calze elastocompressive, che, per effetto meccanico, impediscono alle vene ed ai tessuti di gonfiarsi. In caso non ne sia possibile l’utilizzo (ad esempio il luoghi di lavoro molto caldi), il chirurgo vascolare può consigliare dei farmaci o degli integratori, detti flebotonici, alcuni dei quali ad azione specifica drenante, che aiutano a migliorare il comfort del paziente.

Questi farmaci, spesso derivati da principi attivi vegetali, aumentano infatti  l’elasticità della parete venosa, riducendo l’effetto del caldo sui vasi.

Quando è necessario rivolgersi ad un professionista?

Qualora il gonfiore risultasse costante o invalidante nelle attività quotidiane, o si osservassero segni di infiammazione della cute, sarebbe senz’altro opportuno rivolgersi ad un chirurgo vascolare, che sarà in grado di indicare, avvalendosi eventualmente anche del supporto di un esame ecocolor doppler (metodica ambulatoriale non invasiva, che non richiede preparazione del paziente e non lo espone a radiazioni), quali siano i rimedi migliori per ovviare ad una situazione che può determinare grave disagio. 

Specialista in Chirurgia Vascolare
Dott. Giorgio Luca Poletto
Visite ed Esami
Visita chirurgica vascolare

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