Il dolore al ginocchio è un disturbo che può colpire a qualsiasi età. Le cause possono essere riconducibili ad un trauma o un infortunio sportivo, una condizione medica o una patologia degenerativa, peso eccessivo o stress ripetuto sul ginocchio. Esistono diversi trattamenti per alleviare il dolore; tuttavia, è meglio evitare l’auto-cura ma affidarsi ad uno specialista che saprà indicare il presidio più adatto a risolvere il problema.
Ce ne parla il dott. Marco Marampon, fisioterapista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Quali sono i problemi più comuni che causano dolore al ginocchio?
Come dicevamo, il dolore al ginocchio può avere diverse cause, come il fisiologico processo di invecchiamento, l’usura e lo stress dell’articolazione, un infortunio o un movimento improvviso. In genere, i problemi più comuni che interessano il ginocchio sono:
· traumi diretti o indiretti che possono causare: lesioni legamentose, lesioni meniscali, lesioni cartilaginee
· tendinopatie
· artrosi e altre patologie reumatiche
· lussazione rotulea
· fratture
· lesioni muscolari
Quali sintomi possono accompagnare il dolore al ginocchio?
I sintomi di un problema al ginocchio dipendono principalmente dalla causa e dalla struttura interessata. I più frequenti sono:
· gonfiore e rigidità
· rossore e calore nella zona dolente
· sensazione di debolezza e instabilità
· limitazioni al movimento a volte associate a rumori articolari
Come posso scegliere il presidio migliore per il dolore al ginocchio e da cosa dipende la scelta del prodotto?
La scelta di questa tipologia di presidi è fondamentale condividerla con il professionista (ortopedico, fisiatra o fisioterapista) di riferimento, perché sarà in grado di consigliare il presidio migliore per la specifica problematica del paziente o addirittura sconsigliarne l’utilizzo.
Con il giusto presidio posso continuare ad usare il ginocchio o è meglio stare a riposo?
Dipende dalla fase della problematica in cui siamo, se vogliamo proteggere una struttura, useremo tutori più rigidi, con blocchi articolari, dando un carico ottimale ridotto tramite stampelle; oppure, in una fase successiva, possiamo migliorare la capacità di carico globale del paziente, aiutando l’articolazione a sopportare carichi più importanti e a migliorare tutti gli aspetti propriocettivi tramite un bendaggio funzionale o un tutore elastico. Il confronto con il medico o il professionista sanitario è fondamentale in questo senso soprattutto per capire come gestire i carichi sul proprio ginocchio a seguito di un infortunio.
Taping, cos’è e qual è la sua funzione?
Il Kinesiotaping è un cerotto elastico colorato in cotone, che ha trovato spazio negli ultimi anni come strategia terapeutica all’interno di un percorso riabilitativo. Le sue funzioni principali sono neuromuscolari e linfodrenanti ed è caratterizzato da un’estesa quantità di tecniche di applicazione.
Il prerequisito fondamentale per una corretta applicazione del kinesio taping è sempre una diagnosi accurata e competente, nonché una conoscenza specialistica dell’operatore. Diventa necessario quindi valutare insieme al professionista i movimenti dolorosi e se l’applicazione del tape riduce il dolore o migliora la performance del paziente.
Ad oggi la letteratura scientifica ci dimostra che per il ginocchio la tecnica con cui viene applicato il kinesiotape non influenza il beneficio clinico, bisogna provare insieme qual è la modalità di applicazione più efficace per lo specifico paziente anche in base alle sue preferenze.
Questi presidi possono essere utili anche come prevenzione dal dolore al ginocchio?
In caso di prevenzione primaria, quindi da un eventuale primo infortunio, assolutamente no, anzi, potrebbero aumentarne il rischio. In caso di prevenzione secondaria, quindi il cercare di prevenire una recidiva di un precedente infortunio, la letteratura scientifica ci insegna che possono dimostrarsi utili grazie ad un effetto meccanico di protezione, ma soprattutto neuromuscolare, aumentando l’attività muscolare e il controllo posturale tramite una stimolazione dei meccanocettori, rendendo quindi più stabile e controllata l’articolazione. Anche in questo caso va scelto insieme al professionista il miglior presidio per lo specifico paziente con lo specifico infortunio o problematica da prevenire.
Sedi
-
12.000.000 Visite
-
1.000.000 pazienti
-
7.300 professionisti
-
190.000 ricoveri
-
12.000 medici