Il tumore del colon-retto è tra le neoplasie con maggior incidenza in Italia. Si sviluppa molto lentamente ma è solo con una diagnosi precoce che consenta di intervenire tempestivamente con un intervento chirurgico, che è possibile avere maggiori possibilità di guarigione. Per questo è molto importante prestare attenzione ai sintomi e a quelle che sono abitudini scorrette che sarebbe necessario abbandonare.
Ne abbiamo parlato con il professor Jacques Lucien Megevand, chirurgo generale presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Murat e Responsabile dell’Unità operativa di Chirurgia Generale di Humanitas San Pio X.
Da cosa origina il tumore al colon-retto?
Il tumore al colon-retto origina nel 90% dei casi da un polipo intestinale chiamato adenoma. Come dicevamo si sviluppa molto lentamente: dalla formazione alla comparsa del carcinoma, infatti, trascorrono 7 anni, mentre ce ne vogliono altri 3 per convertirsi in metastasi.
Quali sono le cause e i fattori di rischio del tumore al colon-retto?
I fattori che possono accrescere il rischio di ammalarsi di questo tipo di tumore sono:
· regime alimentare povero di frutta e verdura e ricco di proteine e grassi
· casi di tumore al colon-retto in famiglia
· morbo di Crohn
· colite ulcerosa
· obesità
· vita sedentaria
· fumo di sigaretta
Quali possono essere i sintomi di un tumore al colon-retto?
Il sintomo più comune è la presenza di sangue nelle feci. Altri campanelli d’allarme che potrebbe indicare la necessità di un’indagine più approfondita sono:
· presenza di muco nelle feci
· dolore
· stanchezza
· perdita di peso e appetito
· carenza di ferro
· stipsi e diarrea
Cosa fare in presenza di questi sintomi?
In presenza di questi sintomi, è necessario rivolgersi ad uno specialista per iniziare il percorso di diagnosi che include la ricerca del sangue occulto nelle feci, la colonscopia con biopsia per valutare il tipo di lesione, sede e tumore, che può essere benigno o maligno, e per determinare lo stadio a cui si trova il tumore (stadiazione).
Infine, possono essere richiesti ulteriori esami di approfondimento come la TAC e la risonanza magnetica (RMN) con mezzo di contrasto, o l’ecografia endoanale in caso di patologie ano-rettali.
Perché è importante la diagnosi precoce del tumore al colon-retto?
Perché individuano la parte colpita è possibile stabilire tempestivamente la corretta terapia da seguire: i tumori del colon, infatti, sono diversi da quelli del retto, sia dal punto di vista biologico che nel modo in cui si sviluppano.
Come si cura il tumore al colon-retto?
La terapia inizia con l’asportazione endoscopica dei piccoli polipi del colon e se, la diagnosi istologica è quella di un tumore maligno, si procede all’intervento chirurgico.
Come viene rimosso il tumore al colon-retto?
Oggi il tumore al colon-retto viene rimosso con la chirurgia robotica che rispetto a quella tradizionale usata tempo, presenta minori complicanze, limitando i traumi addominali muscolari e nervosi (importanti per un più rapido recupero dopo l’intervento); rispettando e preservando le strutture nervose, vascolari e linfatiche (importanti per mantenere la funzione del retto e degli organi genitali); garantendo l’asportazione precisa e radicale del tumore; riducendo i tempi di ricovero a circa 5 giorni e le cicatrici e pochi millimetri; permettendo di arrivare, grazie ai bracci del robot, ad aree del retto difficilmente raggiungibili manualmente dal chirurgo.
Grazie a questa chirurgia, inoltre, è possibile evitare anche complicanze future, come incontinenza fecale o urinaria, e impotenza (nell’uomo).
Qual è la prognosi di sopravvivenza del tumore al colon-retto?
La sopravvivenza globale a 1, 3, 5 anni dall’intervento curativo del tumore del colon retto si aggira intorno al 66%, 52% e 47% per il colon e del 72%, 51% e 43% per il retto. Tuttavia, i dati di sopravvivenza variano in base allo stadio della malattia al momento della diagnosi.
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