Spesso accade che le donne, davanti alla scoperta di un tumore al seno, ritengano di dover affrontare la situazione da sole perché abituate ad occuparsi di tutto e di tutti, in prima persona. Come se non si potessero permettere di chiedere aiuto e scomodare gli altri. È bene ricordarsi invece che: non è sbagliato chiedere aiuto. Non è un segno di inadeguatezza ma un segno di forza e consapevolezza. Parola del dott. dott. Michele Cucchi, psichiatra e direttore delle Aree Mediche di Humanitas Medical Care e Psico Medical Care.
Tumore al seno e psicologia: 5 cose da sapere
1. Vincere il tumore non è uno scatto ma una maratona
è un evento di vita drammatico ma è anche un’opportunità di crescita per conoscersi meglio e per trovare un nuovo equilibrio con sé stessi
2. Chiedere aiuto non ti rende debole
il coraggio è affrontare la paura guardandola in faccia, quindi non avere paura di avere paura
3. Concediti di poterne parlare
con le persone che ti stanno intorno, puoi parlarne anche con degli esperti della salute
4. Prenditi il tempo per te stessa
mettiti al centro dei tuoi pensieri
5. Concediti la possibilità di stare male
Ricorda: non è sbagliato
L’importanza della consapevolezza
“Una delle chiavi di volta nella gestione delle patologie emozionali – continua il dott. Michele Cucchi, psichiatra e direttore delle Aree Mediche di Humanitas Medical Care – è la consapevolezza: attraverso la consapevolezza delle tue emozioni, che acquisisci in un percorso di cura, psicoterapico, ma anche solo farmacologico, riesci a trovare un modo per vincere la parte tossica del sistema emotivo che sta prendendo il sopravvento sulla tua vita mentale, interiore. Sviluppare la consapevolezza è uno dei segreti delle terapie di successo. La consapevolezza di te stesso e del tuo mondo, che acquisisci quando sei costretto a confrontarti con una malattia delle emozioni, come ansia o depressione, però, ti cambia per sempre e cambia il modo con cui vedi le cose, come se ti fornisse una nuova lente attraverso cui vivere le esperienze della vita. Spesso ne parlo con i pazienti come di un’opportunità che li rende più forti, talvolta potremmo dire migliori, gli permette di vivere una vita più piena, proprio perché attraverso quella lente, ne hanno una percezione più tonda, riflessiva, ne traggono piacere non solo vivendola ma avendone coscienza. Questo è drammaticamente vero anche quando mi capita di affiancare persone colpite da un tumore, nel tentativo di aiutarle ad affrontare la malattia trovando forza nelle emozioni e non venendone travolte. Ansia, paura, rabbia, sconforto, vergogna, tutte si affacciano e aggiungono un carico pesante alla già difficile condizione fisica”.
“Sorrisi in Rosa”, il festival della prevenzione senologica di Humanitas
Nel mese dedicato alla prevenzione femminile si rinnova l’appuntamento con “Sorrisi in Rosa”, il progetto di prevenzione senologica Humanitas nato per sensibilizzare attraverso storie di malattia e rinascita. Per la quinta edizione, il libro “Sorrisi in Fiore” raccoglie le testimonianze di cento donne e le loro speranze dietro alla diagnosi di tumore, perché la malattia può diventare un’opportunità per riscoprirsi e aiutare tante altre donne a trovare nuova energia e fiorire. “Sorrisi in Rosa” vive nei centri Humanitas Medical Care attraverso consulti di prevenzione gratuita: per tutto il mese di ottobre, gli specialisti Humanitas saranno a disposizione per informare, consigliare e orientare ogni donna lungo il percorso di prevenzione. Ma non solo.
Aperitivo in Rosa: venerdì 22 ottobre a Monza
Per gli appassionati di cucina sana, appuntamento al 22 ottobre presso l’Iper Maestoso di Monza (via sant’Andrea 25): showcooking e aperitivo healthy in compagnia di un food-blogger e dei nutrizionisti Humanitas. “Abbiamo scelto frutta e verdura di stagione per realizzare dei piatti semplici, gustosi, facilmente riproducibili ma soprattutto ricchi di sostanze con impatto positivo sulla nostra salute come ad esempio il cavolo cappuccio viola e la mela, una miniera di anti-ossidanti e con azione spezza fame – spiega la dott.ssa Maria Paola Zampella, biologa nutrizionista di Humanitas Medical Care Monza”.
Il calendario dei consulti gratuiti di ottobre
Sedi
-
12.000.000 Visite
-
1.000.000 pazienti
-
7.300 professionisti
-
190.000 ricoveri
-
12.000 medici