Intorpidimento, formicolio, dolore, debolezza della mano e delle dita, difficoltà ad afferrare gli oggetti. La sindrome del tunnel carpale, un canale del polso in cui passano il nervo mediano e i nove tendini flessori delle dita (che vanno dall’avambraccio fino alla mano e che servono a piegare le dita), può manifestarsi in vari modi ed essere piuttosto invalidante per chi ne soffre.
Molte volte l’unica soluzione è l’intervento chirurgico in quanto, quando si cominciano a sentire i sintomi il nervo ormai è già sofferente.
Ne abbiamo parlato dott.ssa Laura Frontero, chirurgo della mano presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Milano Murat.
Dottoressa, cosa possiamo fare per alleviare il dolore del tunnel carpale?
Purtroppo, quando il paziente arriva dal chirurgo della mano con la sintomatologia del tunnel carpale, lo stadio è già abbastanza avanzato da richiedere l’intervento chirurgico. Nell’attesa dell’intervento si possono utilizzare dei tutori dedicati, prescritti dal chirurgo della mano e confezionati su misura del paziente da un terapista della mano che, mettendo a riposo i tendini flessori, riducono l’infiammazione e quindi la sintomatologia riferita.
Perché il tunnel carpale fa male di notte?
Il tunnel carpale è una infiammazione di un nervo che si ritrova schiacciato in uno spazio troppo stretto, il tunnel carpale per l’appunto. In questo tunnel si trovano anche i tendini che fanno piegare le dita, avvolti dalle loro guaine. Durante la notte, dopo qualche ora che stiamo sdraiati, avviene una ridistribuzione dei liquidi corporei, che si vanno a concentrare nelle zone infiammate, nel caso del tunnel carpale quindi proprio a livello del polso. Lo spazio nel tunnel diminuisce ulteriormente, il nervo è sempre più schiacciato ed ecco quindi spiegato perché nelle prime ore del mattino la sintomatologia è più forte.
Come si fa diagnosi di sindrome del tunnel carpale?
La diagnosi di sindrome del tunnel carpale si fa attraverso la sintomatologia riferita dal paziente e con un esame chiamato elettromiografia. Questo esame è una specie di “autovelox” del nervo, che misura la velocità e la qualità del segnale trasmessa dai singoli nervi dell’arto superiore.
È possibile curare la sindrome del tunnel carpale senza intervento?
Purtroppo quando il paziente si rivolge al chirurgo della mano lamentando la sintomatologia del tunnel carpale di frequente, con una elettromiografia positiva, lo stadio è già abbastanza avanzato da non avere alternative se non la procedura chirurgica.
In cosa consiste l’intervento del tunnel carpale?
L’intervento del tunnel carpale consiste nell’aprire il tetto del tunnel stesso, attraverso una mini incisione di circa 1 cm a livello del polso. Con un endoscopio si entra all’interno del tunnel, si identifica il tetto e lo si apre, di modo tale che lo spazio all’interno del tunnel aumenti ed il nervo non risulti più schiacciato.
Quanto dura l’operazione del tunnel carpale?
L’intervento di decompressione del tunnel carpale, con la tecnica endoscopica, dura all’incirca 3 minuti. Si esegue in anestesia locale e non richiede ricovero. Dopo l’intervento si ha una medicazione alla mano leggera, che non deve essere bagnata per qualche giorno ma la mano può e deve essere utilizzata da subito per tutte le attività quotidiane comuni.
Cosa succede se non si opera il tunnel carpale?
Purtroppo un nervo schiacciato tende sempre di più a soffrire e a peggiorare. Man mano che resta schiacciato e soffre le singole fibre nervose muoiono e non sono più recuperabili neanche con l’intervento, determinando perdita di forza e di sensibilità delle dita permanente.
Quando è necessario rivolgersi ad uno specialista?
Quando capita di frequente di svegliarsi al mattino con la mano informicolata o addormentata è bene rivolgersi allo specialista che, attraverso la clinica e l’elettromiografia, potrà fare diagnosi e stadiare la patologia ed indirizzare il paziente verso la terapia migliore.
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