In questo periodo di incertezza e stanchezza – sia fisica che mentale – il mondo non si ferma. Al contrario, sta sfrecciando a mille all’ora e noi tutti siamo chiamati a prendere decisioni in contesti nuovi, con ridotte informazioni (spesso confuse) e un carico di stress rilevante che ci accompagna.
Come fare?
- La titubanza davanti al vaccino, uno stato d’animo frequente, una delle 10 minacce più temibili alla salute mondiale secondo la WHO, cos’è? Come gestirla?
- La scuola continua, le problematiche di apprendimento sono state esasperate dalla DAD, come aiutare i bambini in questo periodo? Possibile farlo con la teleriabilitazione?
- La nostra mente segue schemi che, seppur non siano sempre intuibili, sono riconoscibili e analizzabili. Ed è proprio la nostra natura che ci rende a volte vulnerabili a situazioni nuove, di cambiamento, abituati come siamo ad affidarci alle abitudini di pensiero. La pandemia ci sta abituando però ad una nuova normalità, ne parliamo attraverso la lente del Normalcy Bias, un frequente errore di valutazione.
Leggendo questa newsletter finiremo per capire che anche le scelte che ci sembrano più razionali, in ambiti tipicamente numerici, passano in realtà al vaglio del nostro cervello emotivo, che se ben utilizzato è un’opportunità; va quindi rivalutato: non freno irrazionale ma opportunità di visione periferica e orientamento anche nelle situazioni più difficili.
Conoscere come funziona il nostro cervello emotivo e come nutrirlo nel quotidiano può essere un’autentica risorsa in un periodo in cui trovare l’equilibrio con noi stessi sembra un’alchimia.
- Per questo occorre valorizzare in modo appropriato piccoli momenti del quotidiano come la lettura di un libro, una passeggiata, il gioco ai videogames
- Come le altre competenze emotive, anche l’empatia può essere allenata, per sintonizzarsi sulla frequenza di chi ci sta di fronte.
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