Lo scompenso cardiaco è una patologia causata dall’incapacità del cuore di pompare sufficiente apporto di sangue a tutti gli organi. Non è sempre facile da diagnosticare. In alcuni soggetti è asintomatico; in altri, i sintomi sono un “libro aperto” è quindi maggiormente visibili; ma in alcuni pazienti, dove, per esempio, la presenza di obesità o malattie delle vie aeree, possono oscurare o confondere il quadro clinico, può diventare più complicato da individuare. Come riconoscere i segnali?
Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Gabriella Comerio, cardiologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.
Quali sono i sintomi dello scompenso cardiaco?
I sintomi principali dello scompenso cardiaco sono:
– Dispnea (mancanza di respiro) da sforzo, che talvolta può verificarsi anche con una moderata attività fisica;
– Dispnea da decubito, insorge quando il soggetto è sdraiato, ad esempio durante la notte;
– Edema (gonfiore di gambe, piedi, caviglie, ma anche dell’addome), è dovuto all’accumulo di liquidi;
Altri segnali possono essere:
– Stanchezza o debolezza
– Vertigini
– Aumento di peso (legato alla presenza del liquido nel corpo)
– Minzione frequente
– Battito cardiaco molto lento o accelerato
– Pressione sanguigna più bassa o alta del normale
Attenzione a non confondere i sintomi
Spesso i sintomi dello scompenso cardiaco possono essere confusi con quelli di altre condizioni di salute: chi fuma può pensare che la difficoltà respiratoria sia legata alla broncopneumopatia cronica-ostruttiva; mentre un soggetto obeso, che sia riconducibile ad un problema causato dal proprio peso corporeo. Per questo è molto importante riconoscere i segnali, e avvertire il proprio medico tempestivamente.
C’è inoltre un esame del sangue molto utile per rilevare il rischio o la presenza di scompenso cardiaco, che è il dosaggio dei peptidi natriuretici.
Quali sono i fattori di rischio dello scompenso cardiaco?
Esistono due forme di scompenso cardiaco:
1. Scompenso cardiaco con frazione di eiezione ridotta (la frazione di eiezione è un parametro che indica quanto efficientemente il cuore riesce a pompare il sangue): il cuore è troppo debole.
I pazienti più a rischio sono quelli con una storia di cardiopatia ischemica, in particolare con un precedente infarto miocardico, o valvolare, o affetti da ipertensione, soprattutto se mal controllata.
2. Scompenso cardiaco con frazione di eiezione conservata: il cuore è troppo rigido.
I fattori di rischio sono il diabete, la sindrome metabolica, l’obesità, il sesso femminile, l’ipertensione, fibrillazione atriale, ipertensione arteriosa, diabete mollito, insufficienza renale cronica, dccesso di alcol, dsiti di chemioterapia e familiarità per cardiomiopatie.
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