Dalla salute di piede e caviglia dipendono postura e benessere generale di tutto il corpo. Ecco perché non bisogna sottovalutare eventuali deformità del piede considerandole solo come fattori estetici.
Ne parla il dottor Federico Usuelli, responsabile dell’Unità della caviglia e del piede di Humanitas San Pio X che riceve i pazienti anche negli ambulatori di Humanitas Medical Care Murat, avvicinando così ai cittadini l’esperienza e la sua professionalità di primario.
Alluce valgo e alluce rigido i disturbi più diffusi
L’alluce valgo è la principale causa di chirurgia del piede nella donna, mentre l’alluce rigido è più frequente negli uomini. “Nonostante coinvolgano lo stesso dito del piede, noto a tutti come ‘pollicione’, alluce valgo e alluce rigido non non hanno le stesse cause ma incidono nello stesso modo sulla postura e sull’equilibrio del piede e della caviglia”.
Come non confonderli
In molti coinvolgono questa deformità , ecco perché la “valutazione con il medico specialista è importante. La differenza sta nella sede della “cipolla” – spiega Usuelli -: se si trova all’interno del piede e l’alluce è molto deviato, si tratta di alluce valgo, mentre nella gran parte degli alluci rigidi, la cipolla è posta sopra l’alluce, in posizione dorsale e la deformità dell’alluce non è così accentuata”.
Quando è necessario operare?
Nel caso dell’alluce valgo, si valuta l’operazione chirurgica quando compaiono sintomi che modificano la qualità di vita del paziente: dolore, arrossamento cutaneo, limitazione funzionale e limitazione nell’uso delle scarpe dovuta alla “cipolla” e alla deviazione più o meno accentuata dell’alluce.
Molte pazienti, chiedono l’intervento correttivo anche in assenza di dolore per una sola questione chirurgica: “io ritengo che la correzione chirurgica dell’alluce valgo debba mantenersi come una chirurgia funzionale, quindi debba migliorare la funzione”, specifica il medico. “Tuttavia, è anche vero che accanto alla funzione va tenuta in considerazione l’estetica che, soprattutto per una donna, è importante. Infatti, il risultato della chirurgia correttiva deve avere per la paziente, sia un beneficio funzionale che estetico, con recupero rapido e ridotte cicatrici, e che permetta di tornare il prima possibile a usare le scarpe desiderate”.
“Questi benefici – spiega ancora Usuelli – si ottengono con la chirurgia mininvasiva più moderna, il più delle volte in chirurgia percutanea, che permette di allineare l’alluce e associare dei piccoli elementi inseriti nell’alluce per stabilizzare la correzione e abbattere il rischio di recidiva”.
Per chi soffre di alluce rigido, invece, esistono tecniche mininvasive che si possono utilizzare nella fase iniziale, ma non nelle fasi avanzate e per questo è fondamentale riconoscere la deformità in tempi brevi alla prima comparsa dei sintomi.
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