In Italia, la stitichezza colpisce un adulto su dieci e un anziano su cinque. Tuttavia, le donne registrano percentuali sono ancora più alte.
La stipsi è un disturbo piuttosto diffuso nel mondo: in Italia siamo al 17% circa.
Generalmente, è molto difficile individuare una causa specifica all’origine di questo disturbo.
Alla base ci sono diversi fattori correlati tra loro come, per esempio il variare di orari o di ritmi, i viaggi o un repentino cambiamento dello stile di vita, più sedentario o più stressante.
Anche un’alimentazione disordinata o eccessiva può concorrere a causare il disturbo.
Che cos’è la stipsi?
Ci troviamo di fronte alla stipsi quando un’evacuazione periodica inferiore alle tre volte la settimana, a un volume delle feci estremamente ridotto e a una sensazione di svuotamento incompleto.
In aggiunta, ci possono essere altri fattori come l’eccessiva secchezza delle feci, con conseguente maggiore difficoltà di espulsione, o distensione addominale e fastidio nella parte bassa dell’addome.”
Come si previene il problema?
Chi soffre di stipsi deve seguire uno stile di vita regolare, alimentarsi correttamente dando preferenza a cibi ricchi di fibre quali le verdure e la frutta, accompagnati dall’assunzione di molti liquidi e limitando, invece, l’assunzione di cibi eccessivamente raffinati.
Occorre anche evitare di assumere cibi e bevande che stimolano il meccanismo della peristalsi, come il caffè o il latte caldo. Il fumo va evitato tassativamente.
È poi necessaria una moderata attività fisica, come una semplice passeggiata giornaliera.
I lassativi sono sempre utili?
L’uso dei lassativi è indicato per le persone che soffrono di stipsi occasionale, cioè legata a momenti particolari come un viaggio o un’eccessiva sedentarietà forzata.
La stipsi cronica, invece, è un disturbo che deve essere valutato da un punto di vista clinico e strumentale da parte di uno specialista che possa pronunciare una diagnosi precisa sulle cause e consigliare la cura più adeguata.
-
12.000.000 Visite
-
1.000.000 pazienti
-
7.300 professionisti
-
190.000 ricoveri
-
12.000 medici