La riabilitazione neuromotoria ha l’obiettivo di aiutare chi viene colpito da un ictus a riprendere le abilità perse improvvisamente a causa di un danno cerebrale che può essere causato da un’emorragia (ictus emorragico), o da improvvisa ipoperfusione sanguigna (ictus ischemico) in una determinata regione della testa.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Erika Giandomenico, specialista in Medicina fisica e riabilitazione presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Monza.
Quali disabilità possono derivare da un ictus?
Le disabilità dipendono da quale area del cervello è stata danneggiata. Generalmente l’ictus può causare 5 tipi di disabilità:
1. Limitazione funzionale con disturbo del movimento e difficoltà deambulatoria
2. Deficit della sensibilità
3. Problemi di linguaggio (uso e comprensione della parola) e della deglutizione
4. Problemi di memoria
5. Disturbi emotivi (come ansia, paura, rabbia, tristezza)
In cosa consiste la riabilitazione post ictus?
Il programma di riabilitazione è personalizzato in base allo stato di salute del paziente, e punta ad esercitare e recuperare tutte quelle abilità compromesse a causa dell’ictus, come ipostenia, mancanza di coordinazione, ed equilibrio, difficoltà nella deambulazione, difficoltà a parlare e deglutire insegnando anche altri modi per compensare eventuali disabilità permanenti.
Quando può iniziare la riabilitazione di un paziente colpito da ictus?
La riabilitazione può iniziare non appena il paziente è stabile dal punto di vista clinico.
Come avviene una seduta di riabilitazione?
Il fisioterapista inizia il trattamento neuroriabilitativo dopo valutazione del paziente e secondo il progetto riabilitativo individuale redatto dal fisiatra che lo ha visitato. Il fisiatra quando visita il paziente valuta le residue capacità motorie,le disabilità presenti, la necessità di eventuali ausili necessari per migliorare la qualità di vita e se necessario consiglierà di iniziare anche il trattamento logopedico per disfagia e o disartria.
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