Il reflusso gastroesofageo è un disturbo gastrointestinale caratterizzato dal rigurgito del contenuto gastrico nell’esofago. Può essere un fenomeno normale dopo pasti abbondanti; tuttavia, quando il contatto tra i succhi gastrici che risalgono dallo stomaco e la parete dell’esofago avviene ripetutamente, si parla di malattia da reflusso gastroesofageo (GERD).
Questa condizione si manifesta tipicamente con bruciore di stomaco e rigurgito, ma può anche presentarsi in modo atipico con sintomi come dolore toracico, erosioni dentali, tosse cronica, laringite o asma.
Il dottor Marco Dal Fante, gastroenterologo presso l’ambulatorio di Humanitas Medical Care Murat a Milano, ci illustra le caratteristiche di questa malattia e le sue implicazioni.
Quali sono le cause del reflusso gastroesofageo?
La malattia da reflusso gastroesofageo è causata da diversi fattori, tra cui problemi strutturali e funzionali del cardias e/o dell’esofago. Una delle principali cause è l’incontinenza del cardias, la valvola che regola la comunicazione tra esofago e stomaco. Altri fattori includono:
- Digestione lenta
- Sovrappeso
- Gravidanza
- Ernia iatale che impedisce allo sfintere esofageo inferiore di funzionare.
Anche le abitudini alimentari possono contribuire. Cibi come il caffè, gli agrumi, i pomodori e i cibi grassi possono aumentare la produzione di acido gastrico o rallentare la digestione, aggravando il reflusso, così come:
- Formaggi grassi, fermentati e piccanti
- Carni grasse e affumicate, insaccati
- Menta
- Salse e sughi preconfezionati
- Alcolici e superalcolici
- Cioccolato.
Come viene diagnosticato il reflusso gastroesofageo?
Per la diagnosi del reflusso gastroesofageo, è necessario sottoporsi a una visita gastroenterologica a cui può seguire la richiesta di eseguire la gastroscopia. Un esame endoscopico che si effettua con una sonda dotata di piccola telecamera inserita nel cavo orale del paziente, per valutare lo stato di salute di esofago, stomaco e tratto digestivo superiore.
Come si può prevenire e curare il reflusso gastroesofageo?
La prevenzione del GERD si basa generalmente su modifiche dello stile di vita e una corretta gestione farmacologica. Per quanto riguarda il primo aspetto, è fondamentale, seguire una sana alimentazione; avere uno stile di vita attivo; mantenere un corretto peso corporeo, dato che l’obesità è un fattore di rischio significativo per lo sviluppo del reflusso gastroesofageo; evitare i pasti almeno 3 ore prima di andare a dormire; mantenere una buona igiene del sonno; bere acqua lontano dai pasti, così da evitare che diluisca i succhi gastrici e rallenti la digestione; evitare il fumo, che aumenta l’infiammazione dell’esofago e acuisce i sintomi del reflusso.
Tra i farmaci utilizzati per contrastare il reflusso gastroesofageo, sono più indicati quelli che bloccano l’acidità, ovvero gli inibitori della pompa protonica, antiacidi, H2 antagonisti. I primi sono ottimi agenti in grado di inibire a lungo l’acidità; i secondi, hanno proprietà di sollievo immediato dei sintomi.
Tuttavia, questi medicinali, bloccano i sintomi ma non la causa.
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