Recupero protesi d’anca, qual è il ruolo del fisiatra?

Sempre più persone si rivolgono al chirurgo per risolvere dolori all’anca che non rispondono a terapie conservative. L’intervento di impianto di protesi (o sostituzione articolare) è spesso la soluzione definitiva per queste problematiche. Tuttavia, molti pazienti esitano a sottoporsi all’operazione per paura di lunghi tempi di recupero post-intervento. Fortunatamente, le tecniche moderne hanno rivoluzionato il recupero post-operatorio. 

Ce ne parla la dottoressa Erika Giandomenico, specialista in fisiatria presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Monza.

Quando inizia la riabilitazione per la sostituzione protesica dell’anca?

La riabilitazione per la sostituzione protesica dell’anca inizia prima dell’intervento chirurgico. Il fisiatra può vedere il paziente per una valutazione pre-operatoria, con l’obiettivo di migliorare la condizione muscolare e prepararlo al meglio per l’intervento. Un muscolo preparato facilita il recupero e riduce il rischio di complicanze post-operatorie.

Perché è importante la preparazione pre-operatoria?

La preparazione muscolare pre-operatoria fornisce una base fondamentale per ottenere risultati ottimali. Il medico fisiatra stabilisce obiettivi realistici in base alle aspettative del paziente e lo informa su cosa aspettarsi nel percorso post-operatorio, garantendo una migliore gestione del recupero.

Cosa succede subito dopo l’intervento?

Il giorno successivo all’intervento, il paziente viene visitato e gli vengono spiegati gli esercizi da eseguire. È essenziale iniziare a lavorare immediatamente per favorire il rapido recupero della deambulazione e il ritorno alle attività quotidiane il prima possibile.

Quali sono i primi esercizi post-operatori?

Già nella prima giornata post-operatoria il paziente viene mobilizzato con l’aiuto del personale infermieristico e medico. Il paziente viene quindi verticalizzato e inizia la deambulazione in stanza con l’ausilio di 2 bastoni canadesi o walker in base al dolore presente. Gli esercizi includono mobilizzazione delicata, contrazioni isometriche dei muscoli degli arti inferiori e movimenti per gli arti superiori.

Quanto dura la prima fase della riabilitazione?

La prima fase della riabilitazione avviene in ospedale e dura circa due settimane. Durante questo periodo, il paziente viene istruito su come eseguire correttamente azioni semplici, come alzarsi e sedersi, per proteggere la protesi. Inoltre, gli viene spiegata l’importanza di evitare alcuni movimenti che potrebbero lussare la protesi d’anca, quali accavallare la gamba operata, intraruotare l’arto operato, abbassarsi per mettere le calze o altri indumenti, sedersi su sedie basse.

Cosa accade dopo le dimissioni?

Al momento delle dimissioni, il paziente riceve una serie di compiti per mantenere i progressi ottenuti. Deve continuare a seguire gli accorgimenti appresi per almeno 45 giorni, tempo necessario affinché i tessuti molli guariscano e i muscoli recuperino tono e trofismo.

Quando si può abbandonare l’uso delle stampelle?

Dopo 45 giorni circa dall’intervento si effettua la visita ortopedica, si esegue la radiografia di controllo (del bacino e delle anche) e si valuta se il paziente è pronto a passare alla fase successiva della riabilitazione, che prevede l’abbandono graduale delle stampelle e un aumento graduale degli esercizi per migliorare la mobilità articolare e la resistenza.

Quanto dura la fase di normalizzazione?

La fase di recupero dura fino ai 3 mesi dopo l’intervento. In questo periodo, si lavora per ripristinare la biomeccanica dell’articolazione e le normali attività quotidiane. Intorno al terzo mese, nella maggior parte dei casi, il recupero può considerarsi completato.

Quali sono i rischi legati all’immobilità post-operatoria?

Il mancato movimento subito dopo l’intervento può portare a complicanze serie come trombosi venosa profonda, embolia polmonare e infezioni respiratorie ma anche a un ritardo di una deambulazione corretta e autonoma. Per questo motivo, è fondamentale che il paziente inizi la riabilitazione il prima possibile.

Quali sono gli obiettivi della riabilitazione dopo la protesi d’anca?

Gli obiettivi principali della riabilitazione sono:

  • Recuperare l’autonomia motoria e della deambulazione senza dolore
  • Migliorare la mobilità articolare dell’arto operato
  • Recuperare la forza muscolare 
  • Ripristinare un controllo posturale adeguato per permettere al paziente di tornare alle normali attività quotidiane.
Medicina Fisica e Riabilitazione
Dott.ssa Erika Giandomenico
Visite ed Esami
Visita fisiatrica

Sedi

Humanitas Medical Care
Monza
Via Sant'Andrea, 25, 20900 Monza, MB, Italia
I numeri di Humanitas
  • 12.000.000 Visite
  • 1.000.000 pazienti
  • 7.300 professionisti
  • 190.000 ricoveri
  • 12.000 medici