L’alleanza terapeutica è una “relazione” fondamentale tra paziente e operatore sanitario, caratterizzata da tre componenti fondamentali: legame, accordo sugli obiettivi da raggiungere e accordo sulle tecniche di trattamento. Questa connessione si è dimostrata estremamente benefica in fisioterapia, poiché la percezione di empatia da parte del paziente lo rende più coinvolto nel processo decisionale, contribuendo a una visione più completa e condivida della propria salute.
Secondo alcuni studi, l’empatia del fisioterapista, intesa come l’intenzione di comprendendole i sentimenti del paziente e dimostrarne la comprensione, aiuta a migliorare il benessere sia fisico che psicologico del paziente.
Ne abbiamo parlato con gli specialisti dell’ambulatorio di fisioterapia di Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.
L’importanza dell’alleanza terapeutica
L’alleanza terapeutica è essenziale per il successo del percorso riabilitativo. Molti studi scientifici hanno evidenziato una correlazione positiva tra relazione terapeutica ed esiti del trattamento fisioterapico, soprattutto in ambito muscoloscheletrico. I pazienti trattati con fisioterapia ottengono risultati migliori in termini di riduzione del dolore muscolare e articolare e recupero funzionale quando il legame il terapista è solido. Questa osservazione vale anche in ambito neurologico e geriatrico, e nella fisioterapia strumentale.
Strategie per una buona alleanza terapeutica
Per costruire una solida alleanza, il terapista deve ascoltare i bisogni del paziente e proporre un percorso terapeutico che il paziente possa comprendere e accettare, lavorando “in squadra” con il terapista. Caratteristiche fondamentali includono la propensione all’ascolto, l’empatia e le abilità comunicative, insieme alla capacità di organizzare il percorso e orientare il paziente motivandolo, motivandolo e supportandolo, quando necessario.
Vantaggi di una relazione positiva con il terapeuta
Una relazione positiva con il terapista aiuta il paziente a rimanere impegnato nella terapia, La fisioterapia non è un trattamento passivo, ma un percorso attivo che richiede tempo, sforzo, costanza e impegno. L’allenza con il terapista è fondamentale per superare le barriere fisiche e psicologiche che potrebbero ostacolare il completamento del percorso, garantendo risultati duraturi.
Sfide nella riabilitazione fisioterapica
Il mancato raggiungimento dei risultati in fisioterapia è spesso legato all’abbandono del percorso riabilitativo. Le cause sono varie e personali, e cognuna merita un approccio specifico. Molti pazienti lamentano limiti di tempo da dedicare alla riabilitazione. È cruciale che il percorso riabilitativo consideri il tempo che il paziente piò realisticamente dedicare, educandolo sull’importanza del tempo investito nella propria salute.
Alcuni pazienti sono spaventati dalla terapia e dal movimento, specialmente se hanno sperimentato dolore cronico. Un approccio rassicurante e un programma di esercizi graduali possono facilitare il recupero. Altri possono perdere motivazione e interesse quando affrontano situazioni che richiedono sforzo fisico e psicologico. Il terapista deve trovare soluzioni che facilitino il paziente, proponendo esercizi più semplici e meno frustranti, o motivandolo a superare i propri limiti.
Come è cambiato l’approccio al paziente nel tempo
Oggi i pazienti desiderano essere coinvolti nel processo diagnostico e terapeutico molto più che in passato. Questa richiesta di inclusività ha dimostrato di aumentare l’efficacia della terapia, poiché i pazienti partecipano attivamente e si prendono cura della propria salute. In questo contesto, costruire un’alleanza terapeutica efficace è fondamentale in tutti gli ambiti della medicina. Pertanto, nei prossimi anni potrebbe emergere la necessità di formare professionisti sanitari non solo in ambito tecnico, ma anche nelle competenze comunicative e relazionali.
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