È dimostrato che un’attività fisica regolare riduce significativamente il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari, e aumenta l’aspettativa di vita, sia negli individui sani, sia nei pazienti con nota malattia cardiovascolare, riducendo anche il tasso di eventi.
Tuttavia, un eccesso di esercizio, specie nei pazienti poco allenati o affetti da malattie cardiache, può comportare dei rischi ed essere addirittura dannoso per il cuore. Sedute elevate e prolungate di esercizio possono essere associate ad un aumentato rischio di aritmie, infarto o morte improvvisa.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Letizia Fausta Bertoldi, cardiologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Milano Premuda.
Quali sono i rischi del sovrallenamento per il cuore?
Quando ci si sottopone ad un’attività sportiva molto intensa, il cuore modifica la sua struttura ed il suo funzionamento per adeguarsi alle aumentate richieste dello sforzo fisico. A lungo termine, come nel caso degli atleti, oppure nei pazienti poco allenati, questi cambiamenti possono incrementare il rischio di:
- Dilatazione delle camere cardiache e possibile insufficienza cardiaca
- Aritmie, di cui la più comune è la fibrillazione atriale
- Placche aterosclerotiche
- Infarto miocardico
- Morte improvvisa
Quali sono i fattori di rischio?
Il rischio di andare incontro ad eventi improvvisi durante l’attività fisica – di cui il più comune è l’infarto – è più elevato quando l’esercizio è sporadico ed intenso in soggetti che conducono vita sedentaria.
I pazienti più a rischio, sono quelli che presentano specifiche condizioni associate spesso a malattie cardiovascolari, quali:
– Ipertensione
– Fumo
– Sovrappeso
– Colesterolo alto
– Malattie cardiache in famiglia
Quali sono i campanelli d’allarme di un allenamento troppo intenso?
I sintomi cardiaci che possono preoccupare durante l’esercizio sono:
– Oppressione al petto
– Mancanza di respiro
– Palpitazioni con anomalie del ritmo cardiaco
– Vertigini o svenimenti
Quali sono gli esami da fare prima di iniziare un’attività sportiva?
Nonostante i casi descritti, i benefici dell’esercizio superano di molto i rischi ad esso correlati nella maggior parte della popolazione. Le linee guida raccomandano almeno 30 minuti di attività fisica moderata (es. camminata veloce, nuoto o ciclismo) 5 volte a settimana, evidenziando quanto questo tipo di allenamento porti ad una riduzione importante (dal 30 al 60%) del rischio cardiovascolare.
Non è necessario fare sport a livello agonistico per sottoporsi ad una visita di controllo. Chiunque pratichi sport – o ne inizi uno – dovrebbe fare degli accertamenti per valutare il proprio stato di salute. Gli esami maggiormente raccomandati in ambito sportivo sono:
● Visita cardiologica: lo specialista valuta lo stato di salute del cuore e diagnostica eventuali problemi o malattie del sistema cardiocircolatorio
● Elettrocardiogramma (ECG): individua la presenza di possibili patologie cardiache sospette
● Ecocardiogramma: mostra alterazioni nell’anatomia cardiaca e nel funzionamento del cuore
● Test da sforzo: valuta il comportamento del cuore durante l’attività fisica
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