Quando sottoporsi a una visita proctologica?

La visita proctologica consente di studiare e trattare le patologie che interessano il il retto, l’ano e il pavimento pelvico. È rivolta sia ai pazienti a cui la patologia è già stata diagnosticata, sia a chi necessita di capire la natura dei propri sintomi. Ma quali sono e come è possibile riconoscerli?

Ne abbiamo parlato con il dottor Marco Platto, medico di chirurgia generale presso Humanitas Mater Domini di Castellanza e il centro Humanitas Medical Care di Arese.

Chi è il proctologo?

È lo specialista che si occupa dello studio e della cura delle malattie a carico del colon-retto e dell’ano. 

A che cosa serve la visita proctologica?

Come dicevamo, questa visita consente di diagnosticare tutte le patologie considerate di carattere proctologico. Quelle più comuni includono:

  • Emorroidi: disfunzione legata all’infiammazione e alla congestione delle vene emorroidarie che possono anche scivolare all’esterno della loro sede naturale nell’ano per svariati motivi.

I sintomi delle emorroidi sono:

  1. dolore, in particolare durante la defecazione o mentre si è seduti
  2. piccole perdite di sangue, che solitamente si osservano dopo la defecazione e sono dovute a rotture dei vasi sanguigni
  3. prurito
  4. sensazioni di gonfiore e di corpo estraneo nell’ano
  5. in qualche caso, una perdita anomala di feci o di gas
  6. presenza al tatto di corpi morbidi esterni all’ano (come gomma da masticare)

I sintomi delle ragadi anali sono:

  1. dolore molto acuto al passaggio delle feci, come un lama di vetro che taglia, tale dolore può perdurare anche per alcune ore dopo la defecazione. 
  2. sanguinamento con sangue rosso vivo durante la defecazione e subito dopo. 
  • Prolasso rettale: fuoriuscita – dall’apertura anale – di una parte della mucosa del retto.

 I sintomi del prolasso rettale possono comprendere:

  1. dolore durante la defecazione
  2. sanguinamento e irritazione
  3. sensazione di doversi continuamente scaricare
  4. discomfort a rimanere seduti.
  • Rettocele: scivolamento del retto all’interno della vagina, che si manifesta con difficoltà durante la defecazione e costipazione.
  • Stipsi (stitichezza): difficoltosa o infrequente evacuazione con sensazione di incompleto svuotamento intestinale.

Sono sintomi di stitichezza:

  1. ridotta frequenza di evacuazioni (meno di tre alla settimana)
  2. feci dure (“caprine”)
  3. sforzo eccessivo e prolungato durante la defecazione
  4. senso di ostruzione o blocco anale
  5. sensazione di evacuazione incompleta
  6. necessità di ricorrere a manovre manuali o ausili tipo clisteri e supposte.
  • Fistola perianale: è spesso l’evoluzione di un ascesso anale che porta alla formazione di un condotto che mette in comunicazione il retto o l’ano con la cute intorno all’ano.

I sintomi di una fistola anale sono:

  1. presenza di pus o sangue
  2. dolore e gonfiore intorno all’ano
  3. dolore e malessere

Oltre ai disturbi che interessano quest’area, è consigliato sottoporsi a questa visita in caso di:

  • presenza di sangue nelle feci o sanguinamenti anali
  • cambiamenti nel numero e nella frequenza delle evacuazioni o un incremento di stitichezza.
  • dolori persistenti nella zona anale

È consigliabile non sottovalutare la comparsa di eventuali sintomi, perché in alcuni casi potrebbero essere legati all’insorgenza di un tumore (per esempio del colon-retto) e pertanto l’identificazione di segni e sintomi precoci è fondamentale per una diagnosi tempestiva e la pianificazione di un trattamento, dove necessario.

I tumori del colon-retto rappresentano la terza neoplasia nei maschi e la seconda nelle femmine (dati AIRTUM 2024). Il test di screening per l’identificazione di questo tumore è la ricerca del sangue occulto nelle feci, che viene effettuato ogni 2 anni nelle persone tra i 50 e i 69 anni (in alcune Regioni fino ai 74 anni). L’esame prevede la raccolta a casa, da parte del paziente, di un campione di feci, che viene poi sottoposto ad analisi di laboratorio. Se la ricerca del sangue occulto nelle feci dovesse dare esito positivo, si procederà all’esecuzione di una colonscopia per esaminare il colon retto.

L’esame è volto a ricercare polipi o adenomi (che in genere determinano il sanguinamento) prima che possano eventualmente evolvere in tumore, oppure individuare forme già tumorali in fase precoce. 

Come si svolge la visita proctologica?

Per sottoporsi alla visita proctologica non sono previste norme di preparazione e non è necessario nemmeno effettuare un clistere. 

Il paziente dovrà sdraiarsi di lato sul fianco sinistro con le gambe in posizione fetale. Successivamente, gli verrà chiesto di eseguire alcune manovre con i muscoli dell’ano e del retto. La prima visita prevede l’esplorazione digitale, dito che sarà stato accuratamente lubrificato. Successivamente verrà inserito un piccolo tubo cavo rigido poco più grande del dito che permette di vedere all’interno dell’ano e nella parte più distale del retto. La visita non è dolorosa.

Chirurgia Generale
Dottor Marco Platto
Visite ed Esami
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