Con diarrea si intende emissione di feci acquose, semi formate o liquide più volte nella giornata e, comunque con frequenza maggiore rispetto a quella abituale. In base alla sua durata, può essere distinta in: acuta, se dura meno di 2 settimane; cronica, se è presente per 4 settimane circa.
Possono associarsi pancia gonfia, crampi, nausea e vomito.
Le forme acute generalmente sono transitorie e si risolvono in alcuni giorni, le forme croniche richiedono accertamenti più specifici per poter valutare correttamente il problema e avere una diagnosi precisa della causa scatenante.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Roberta Elisa Rossi, gastroenterologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Quali possono essere le cause della diarrea?
Le forme acute sono, in genere, la conseguenza di gastroenteriti batteriche (Campylobacter, Salmonella, Shigella ed Escherichia coli) o virali (Citomegalovirus e il Rotavirus), infezioni parassitarie (es. Giardia Lamblia Giardia lamblia e Cryptosporidium) e/o tossinfezioni alimentari. Da non dimenticare la diarrea da farmaci (es. antibiotici) e la cosiddetta diarrea del viaggiatore che colpisce persone in viaggio attraverso Paesi in cui le condizioni sanitarie sono precarie e in cui è possibile ingerire acqua o alimenti contaminati.
Le cause della diarrea cronica possono essere diverse, fra cui:
- Malattia celiaca (Intolleranza al glutine) e altre patologie da malassorbimento: può causare nausea, diarrea, dolore e gonfiore addominale
- Intolleranza al lattosio
- Malattie infiammatorie croniche intestinali: cui può associarsi anche dolore; le feci spesso contengono muco o sono miste a sangue
- Sindrome del colon irritabile: può causare anche dolore e gonfiore all’addome, crampi o diarrea
- Diverticoli: possono provocare anche fitte e spasmi sul lato sinistro oltre a febbre
- Insufficienza pancreatica
- Forme tumorali
Quali sono gli esami consigliati?
Per raggiungere la diagnosi, lo specialista, dopo aver esaminato attentamente i sintomi e la storia personale e familiare del paziente, potrà richiedergli di sottoporsi ad alcuni esami per poter valutare in modo più completo e approfondito le cause che lo hanno provocato, come:
- Coprocolture ed esame parassitologico delle feci
- Sierologia per celiachia (anticorpi anti-transglutaminasi reflex) e TSH-r
- Ecografia addome completo + studio delle anse intestinali
- Calprotectina fecale nel sospetto di malattia infiammatoria cronica intestinale
- Breath test al lattosio
- Colonscopia con biopsie, generalmente consigliata nei pazienti > 50 anni; al di sotto dei 50 anni da valutare sulla base della clinica e degli esami richiesti
Quando è necessario rivolgersi allo specialista?
L’emissione di feci acquose, semi formate o liquide più volte nella giornata è abbastanza comune. Tuttavia, in alcune occasioni, è necessaria la valutazione di un medico specialista.
È una buona idea consultare il medico in caso di:
- Diarrea persistente
- Vomito frequente
- Dolore addominale insolito o persistente
- Presenza di sangue nelle feci
- Perdita di peso o appetito
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