Quali sono i trattamenti per l’epicondilite?

Conosciuta soprattutto come “gomito del tennista” (perché colpisce circa il 50% dei tennisti, in particolare i principianti che imparano il rovescio con una mano[1]), l’epicondilite laterale è una tendinopatia che coinvolge i tendini estensori del polso e delle dita, provocando una perdita di elasticità del tendine e, di conseguenza, una compromissione dei movimenti di polso e gomito. Colpisce specialmente le persone che si trovano a svolgere lavori pesanti o ripetitivi (con il braccio e il gomito in posizione innaturale per molte ore al giorno) e può diventare con il passare del tempo un disturbo molto invalidante che impedisce di compiere anche la mansioni più semplici.

Questa condizione, infatti, provoca un dolore anche molto forte (spesso esacerbato dai movimenti di estensione di polso e dita) che si irradia nel braccio, accompagnato spesso da una diminuzione della forza di presa.

Ce ne parla la dott.ssa Erika Giandomenico, specialista in fisiatria presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Monza.

Quali sono le terapie per curare l’epicondilite e come funzionano?

Le terapie per l’epicondilite sono soprattutto di tipo conservativo e prevedono l’utilizzo di antinfiammatori, terapie fisiche (come onde d’urto e laserterapia), insieme a sedute di fisioterapia e stretching

Durante il trattamento è fondamentale mantenere l’arto a riposo, evitando tutti quei movimenti che provocano lo sforzo del tendine.

Può essere utile inoltre  l’utilizzo durante la giornata di fasce/bracciali da applicare distalmente al gomito che mantengono a riposo la muscolatura infiammata e favoriscono la riduzione dell’infiammazione e del dolore.

Come funzionano le onde d’urto e laserterapia per l’epicondilite?

Le onde d’urto sono impulsi sonori meccanici ad alta intensità che si propagano nei tessuti in sequenza rapida e ripetuta. Una sorta di “micro-idromassaggio” in grado di indurre effetti cellulari biologici di rigenerazione con produzione di sostanze che favoriscono un’azione antinfiammatoria, stimolando la rigenerazione dei tessuti tramite la rivascolarizzazione degli stessi.

La laserterapia sfrutta il fascio di luce del laser che viene indirizzato sui tessuti danneggiati per ridurre il gonfiore conseguente all’infiammazione.

Per quanto tempo devono essere svolte queste terapie?

Le onde d’urto focali vengono eseguite in cicli di 3 sedute (1 alla settimana). Il beneficio del trattamento non è immediato ma si verifica nel mese successivo (al termine del ciclo) proprio perché è un processo di rigenerazione cellulare e angiogenesi. Talvolta, se il dolore è molto intenso può essere utile l’esecuzione di 2 cicli di onde d’urto focali a distanza di 1 mese per favorire la guarigione. È una terapia un po’ fastidiosa poiché provoca un po di dolore durante il trattamento stesso. Tuttavia, è ben tollerata e non ha effetti collaterali.

La laser terapia consiste in cicli da 8 sedute da eseguire consecutivamente. La luce laser favorisce la riparazione cellulare e tessutale. È una terapia indolore; tuttavia, è fondamentale l’utilizzo di occhiali protettivi perché le radiazioni laser sono pericolose per l’occhio. La terapia con laser neodimio yag risulta tra le più efficaci grazie alla capacità di arrivare ad una profondità maggiore nel tessuto.

Esistono altre terapie in grado di gestire l’epicondilite?

Le forme più resistenti e dolorose di epicondilite possono richiedere la somministrazione di farmaci antinfiammatori e analgesici (oltre al trattamento di tipo fisioterapico) e l’applicazione di cerotti antinfiammatori in sede di dolore.

Le infiltrazioni con corticosteroidi consistono in un’iniezione di un farmaco antinfiammatorio, spesso associato a un farmaco antidolorifico, direttamente sulla struttura infiammata con il risultato di alleviare i sintomi e ridurre l’infiammazione.

Le sedute di stretching e fisioterapia per quanto tempo devo essere svolte?

Successivamente alla riduzione e/o risoluzione della sintomatologia dolorosa può essere utile eseguire un ciclo di fisioterapia mirata allo stretching degli estensori e flessori della mano e del polso, esercizi di rinforzo muscolare ed esercizi contro resistenza, sia in flesso estensione del polso che in prono supinazione dell’avambraccio. Questi esercizi sono fondamentali per correggere il sovraccarico funzionale (iper sollecitazione sia per attività sportiva che lavorativa) che può aver causato l’epicondilite. 

La fisioterapia solitamente consiste in cicli da 10 sedute.

Medicina Fisica e Riabilitazione
Dott.ssa Erika Giandomenico
Visite ed Esami
Visita fisiatrica per onde d’urto
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