In Italia sono circa 400 mila i pazienti che soffrono di artrite reumatoide. Di questi, l’80% sono donne. Si tratta di una malattia infiammatoria cronica che se non trattata, può avere forti ripercussioni sulla vita del paziente.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Daniela Renna, reumatologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Che cos’è l’artrite reumatoide?
È una malattia infiammatoria cronica che colpisce le articolazioni (sia piccole che grandi) che diventano dolenti, tumefatte e con il tempo deformate. Generalmente si presenta nelle articolazioni periferiche (piedi e mani), ma può interessare qualsiasi articolazione diartrodiale (dotata cioè di una membrana sinoviale).
Perché ci si ammala di artrite reumatoide?
Nell’80% dei casi, l’artrite reumatoide colpisce le donne. Ma anche la familiarità, insieme ad alcune cattive abitudini, come il fumo di sigaretta, la scarsa igiene orale e il sovrappeso, rappresentano un importante fattore di rischio.
A che età possono iniziare a comparire i sintomi?
A parte i casi di artrite giovanile, che sono di pertinenza pediatrica, nella reumatologia dell’adulto solitamente l’età di esordio è compresa tra i 40 e i 70 anni.
Quali sono i sintomi dell’artrite reumatoide?
I sintomi dell’artrite reumatoide si manifestano principalmente nelle piccole articolazioni di mani e piedi. Si tratta generalmente di un’infiammazione poliarticolare, ovvero che interessa più articolazioni.
La caratteristica principale di questa malattia è il dolore infiammatorio, che si differenzia dal dolore meccanico per la comparsa o il peggioramento della sintomatologia dolorosa a riposo e il miglioramento in contesto di movimento. È tipica anche la rigidità articolare (specialmente al mattino e durata superiore ai 45 minuti). Quando l’infiammazione articolare perdura e non viene trattata tempestivamente, si verificano erosioni articolari che esitano in deformità irreversibili.
Quando è necessario consultare uno specialista?
Quando il dolore assume caratteristiche infiammatorie e si accompagna a gonfiore delle articolazioni, è necessario consultare uno specialista in reumatologia che possa valutare il paziente e prescrivere esami di laboratorio e strumentali ai fini diagnostici.
Intervenire per tempo può essere utile?
Una diagnosi precoce è auspicabile e necessaria per l’inizio di una terapia finalizzata alla prevenzione delle erosioni articolari che si rendono responsabili delle deformità irreversibili delle articolazioni.
Come viene trattata l’artrite reumatoide?
L’artrite reumatoide viene trattata principalmente con farmaci immunosoppressori che, riducendo l’attività di malattia, permettono il controllo dei sintomi e la prevenzione di erosioni e deformità. Il farmaco immunosoppressore di prima scelta è rappresentato dal Metotrexate; in caso di controindicazione, intolleranza o fallimento del Metotrexate, è possibile il ricorso a farmaci immunosoppressori biotecnologici.
Per la gestione di riacutizzazioni transitorie, è utile il ricorso a farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) o brevi cicli di glucocorticoidi.
Quando si ricorre all’intervento chirurgico?
Solitamente l’intervento chirurgico è dedicato a pazienti con artrite reumatoide di lungo corso con deformità avanzate di mani e piedi.
Si guarisce dall’artrite reumatoide?
L’artrite reumatoide è una malattia infiammatoria cronica, dalla quale non è possibile guarire. C’è però un concetto molto simile alla guarigione, rappresentato dalla remissione clinica di malattia, vale a dire l’assenza di segni e sintomi riferibili ad artrite in corso di terapia.
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