Quali sono i nuovi farmaci per l’emicrania e come funzionano?

L’emicrania è una malattia neurologica che rappresenta una significativa causa di disabilità a livello globale (è la terza patologia più frequente e la seconda più disabilitante del genere umano secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità)*, specialmente tra i soggetti di sesso femminile, con un rapporto femmina/maschio pari a 3:1. 

È fondamentale identificare precocemente questa condizione e intraprendere subito  un trattamento adeguato a prevenire la cronicizzazione e ridurre il rischio di un uso improprio di farmaci, che potrebbe peggiorare la frequenza e la gravità degli episodi.

Innovazioni recenti nel campo farmacologico hanno portato allo sviluppo di trattamenti mirati per la gestione acuta e la prevenzione dell’emicrania. Tra questi, l’utilizzo di anticorpi monoclonali diretti contro il polipeptide CGRP o il suo recettore, e l’impiego di antagonisti del recettore del CGRP, segnano un progresso significativo, offrendo nuove speranze per chi soffre di emicrania.

Ce ne parla il dottor Giovanni Cuccia, neurologo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.

Sesso femminile ed emicrania, qual è la relazione?

Nella donna, l’emicrania tende a comparire soprattutto dopo il menarca raggiungendo il picco di prevalenza durante la quarta e quinta decade di vita, ovvero negli anni di maggiore attività lavorativa e sociale. La stretta correlazione tra emicrania e le fluttuazioni degli ormoni sessuali femminili è evidente, con episodi acuti e severi che coincidono con il ciclo mestruale e l’ovulazione. Durante la gravidanza, specialmente nel secondo e terzo trimestre, si tende a osservare un miglioramento dei sintomi, tuttavia, questi possono ritornare nel periodo post-partum e durante l’allattamento. Contrariamente a quanto si pensa, la menopausa non garantisce la scomparsa dei sintomi dell’emicrania; per un terzo delle donne, la condizione persiste senza cambiamenti, mentre un altro terzo può sperimentare un aggravamento della situazione**.

Quanto dura e come può manifestarsi l’emicrania?

L’emicrania è un disturbo che può iniziare a manifestarsi fino a 24 ore prima dell’insorgenza del dolore, con sintomi premonitori come stanchezza, irritabilità, depressione, sbadiglio, e una spiccata voglia di dolci. L’attacco di emicrania, che può durare da 4 a 72 ore, è caratterizzato da un dolore intenso, solitamente localizzato a metà del capo, e dà sintomi come nausea (spesso molto intensa) e vomito (caratterizzato da conati ripetuti).

Il dolore pulsante tende a peggiorare con il movimento e spesso porta chi ne soffre a isolarsi in cerca di quiete, a causa della notevole sensibilità a rumori e luci.

Segue poi la fase post-dromica, che può durare fino a due giorni, durante la quale predominano sensazioni di malessere generale, esaurimento, umore basso e una frequente necessità di urinare. Circa il 30% delle persone sperimenta un’aura prima dell’attacco, che include sintomi neurologici come disturbi visivi, alterazioni della sensibilità o difficoltà nel linguaggio, e che generalmente dura dai 20 ai 30 minuti.

Nel confronto tra i sessi, le femmine tendono a soffrire di emicranie più gravi rispetto ai maschi, con attacchi più frequenti, di maggiore intensità e durata, e con sintomi di accompagnamento più evidenti***.

Quali sono i limiti dei trattamenti per l’emicrania? 

L’emicrania è una patologia neurologica molto diffusa che può compromettere significativamente la vita quotidiana. Per gli attacchi lievi, l’uso di analgesici antinfiammatori non steroidei è la strategia terapeutica raccomandata, mentre per gli attacchi di intensità moderata e grave si tende a prescrivere agonisti serotoninergici 5HT 1B-1D. Nonostante ciò, i trattamenti attuali spesso offrono solo un sollievo limitato e possono presentare effetti collaterali in circa la metà dei pazienti; sono inoltre controindicati in quelli con preesistenti condizioni cardiovascolari, come la cardiopatia ischemica, per il loro potenziale effetto vasocostrittore. Questa situazione ha reso imprescindibile la ricerca di nuove terapie per l’emicrania che siano non solo più efficaci e meglio tollerate, ma anche prive di rischi vasocostrittori****.

Come funziona  i nuovi farmaci per la gestione dell’attacco emicranico?

Nella gestione dell’attacco in acuto, da circa due anni è disponibile in Italia un farmaco della categoria dei “ditani”, ovvero il Lasmiditan, agonista selettivo dei recettori della serotonina 5HT 1 F, farmaco che non causa costrizione delle arterie coronariche e non sembra avere effetti negativi sul sistema cardiovascolare; l’effetto collaterale più frequente è dato da una depressione del sistema nervoso centrale con spiccata sonnolenza per cui viene consigliato di non guidare dopo la sua assunzione.

Un altro farmaco recentemente messo in commercio appartiene alla categoria dei “gepanti”, ovvero il Rimegepant, antagonista dei recettori del CGRP; questa molecola sembra inoltre associata a un minore rischio di sviluppare una cefalea da abuso eccessivo di farmaci come succede con altre molecole*****.

Quali sono le nuove terapie per ridurre la frequenza degli attacchi emicranici?

Se invece parliamo delle terapie idonee a prevenire l’attacco emicranico, oggi abbiamo a disposizione diverse molecole che agiscono su una molecola, detta CGRP (peptide correlato al gene della calcitonina), liberata da nervo trigemino e responsabile dell’attacco emicranico.

Una molecola, l’erenumab, blocca il recettore del CGRP; le altre tre molecole, eptinezumab, fremanezumab e galcanezumab bloccano direttamente il CGRP.

Tra i farmaci preventivi dobbiamo pure considerare le infiltrazioni con la tossina botulinica, utilizzando infiltrazioni in diversi muscoli del capo e del collo, da ripetere dopo circa tre mesi.

Per prevenire gli attacchi di emicrania, oggi abbiamo a disposizione diverse molecole che agiscono su una in particolare, chiamata CGRP (peptide correlato al gene della calcitonina), rilasciata dal nervo trigemino e responsabile dell’attacco emicranico.

Una delle molecole a disposizione, l’erenumab, agisce bloccando il recettore del CGRP; mentre le altre tre (eptinezumab, fremanezumab e galcanezumab), bloccano direttamente il CGRP stesso.

Tra i farmaci preventivi, abbiamo a disposizione anche le infiltrazioni con la tossina botulinica in diversi muscoli del capo e del collo, che devono essere ripetute ogni tre mesi circa.

Per chi sono indicati questi farmaci?

Queste molecole sono indicate per i soggetti affetti da emicrania che hanno almeno 4 giorni di emicrania al mese. Molti centri specializzati in cefalea, per la prescrizione, richiedono la dimostrazione di inefficacia di precedenti trattamenti profilattici con farmaci “classici” quali il propranololo, amitriptilina, topiramato, flunarizina o altre molecole simili.

Quali sono i benefici di questi farmaci e quali gli effetti collaterali?

Questi farmaci hanno un’efficacia dimostrata sia nella prevenzione dell’emicrania episodica che in quella dell’emicrania cronica senza e con abuso di farmaci, anche nei pazienti refrattari a due-quattro precedenti trattamenti preventivi orali. Gli studi clinici randomizzati (RCT) hanno inoltre dimostrato un’eccellente sicurezza e una buona tollerabilità dei quattro CGRP-MAB a breve termine anche se ancora non abbiamo dati certi sulla sicurezza a lungo termine, per esempio, sui potenziali effetti negativi sul sistema cardiovascolare.

La disponibilità di queste nuove molecole rende molto più semplice e soddisfacente la terapia dell’emicrania riducendo anche l’importante rischio di abuso che spesso presenta chi soffre di questa invalidante patologia.


Fonti

* https://www.iss.it/documents/20126/0/Emicrania-una-patologia-di-genere.pdf/d5c39e7f-bf71-1d3a-91ef-6d71efc87a6e?t=1576061517293

**https://www.iss.it/documents/20126/0/Emicrania-una-patologia-di-genere.pdf/d5c39e7f-bf71-1d3a-91ef-6d71efc87a6e?t=1576061517293

***https://www.iss.it/documents/20126/0/Emicrania-una-patologia-di-genere.pdf/d5c39e7f-bf71-1d3a-91ef-6d71efc87a6e?t=1576061517293

****https://neurologia.com/articulo/2023176

*****https://www.em-consulte.com/it/article/1640329/emicrania

Neurofisiopatologia ed Epilettologia Diagnostica per l'adulto
Dottor Giovanni Cuccia
Visite ed Esami
Visita neurologica

Sedi

Humanitas Medical Care
Milano De Angeli
Piazza Ernesto de Angeli, 5, Milano, MI, Italia
I numeri di Humanitas
  • 12.000.000 Visite
  • 1.000.000 pazienti
  • 7.300 professionisti
  • 190.000 ricoveri
  • 12.000 medici