L’aumento del seno è uno degli interventi di chirurgia plastica più richiesti dalle donne. Tuttavia, molte pazienti sono indecise se ricorrere alla mastoplastica additiva sottomuscolare o sottoghiandolare. Le protesi mammarie possono infatti essere impiantate sotto la ghiandola mammaria o più profondamente, sotto al muscolo pettorale.
Ne abbiamo parlato con il dott. Stefano Cattabeni, chirurgo estetico presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Arese.
Che cos’è la mastoplastica additiva?
È l’intervento che consente di aumentare il volume delle mammelle e migliorararne la forma grazie all’inserimento di morbide protesi mammarie in silicone. L’operazione può essere svolta in anestesia generale o locale con sedazione profonda, praticando un’incisione nel solco sottomammario o nella parte inferiore dell’areola, attraverso cui verranno inserite le protesi.
La dimensione e la posizione della protesi viene discussa dallo specialista con la paziente, in base alla sua anatomia, la sua età e le sue esigenze, ma anche alla necessità di raggiungere un risultato il più naturale possibile (la protesi non si dovrebbe vedere nè sentire alla palpazione) e in assoluta armonia con il resto del corpo.
Mastoplastica additiva sottomuscolare: come avviene l’intervento?
Innanzitutto occorre fare una premessa: affinché la protesi non sia visibile e apprezzabile alla palpazione dovrà essere ricoperta da tessuto soffice, che potrà essere la ghiandola mammaria, il grasso sottocutaneo o il muscolo pettorale.
Se la ghiandola mammaria è molto poco sviluppata e il grasso sottocutaneo sottile sarà necessario posizionare la protesi sotto il muscolo pettorale, che ne coprirà la parte superiore e interna, così da nascondere i bordi superiore e mediale. Effettuata l’incisione della pelle si raggiunge il margine inferiore del muscolo e lo si solleva quanto basta per far spazio alla protesi; dopo il suo alloggiamento, la ferita verrà chiusa con punti interni che si riassorbiranno da soli.
Quali sono i vantaggi e gli svantaggi?
Gli svantaggi sono una lieve maggior consistenza della mammella alla palpazione, lo spostamento verso l’esterno della protesi quando il muscolo pettorale si contrae, una maggiore innaturale immobilità durante i movimenti e il dolore post-operario per qualche giorno, soprattutto quando si muovono le braccia o si espande il torace.
I vantaggi sono la migliore copertura dei bordi superiore e interno della protesi nelle pazienti molto magre così da nascondere le protesi.
Qual è il tempo di recupero?
Il recupero dei movimenti delle braccia senza dolore richiede 4-5 giorni, dopo i quali sarà possibile muoverle liberamente, compreso guidare. Per l’attività sportiva occorrerà attendere con pazienza circa tre mesi. Per sette giorni non sarà possibile bagnare la ferita.
Mastoplastica additiva sottoghiandolare: in cosa consiste l’operazione?
Quando ghiandola mammaria e grasso sottocutaneo sono ben rappresentati, così da garantire un’adeguata copertura delle protesi, sarà preferibile collocare le protesi sotto la ghiandola e sopra il muscolo pettorale.
In questo caso dopo l’incisione della pelle si crea un adeguato spazio tra ghiandola e muscolo, all’interno del quale verrà alloggiata la protesi e poi chiusa la ferita sempre con punti interni riassorbibili.
Quali sono i pro e contro?
Gli svantaggi rispetto al posizionamento sottomuscolare sono pochi e si possono riassumere nel rischio di visibilità nel caso di successivo marcato dimagrimento o di indurimento della capsula fibrosa che si forma attorno alle protesi.
Sono più numerosi i vantaggi perché il decorso post-intervento è più rapido e molto meno doloroso, il giorno dopo sarà già possibile utilizzare le braccia nelle normali attività quotidiane e l’attività sportiva di contatto o con utilizzo dei pettorali potrà essere ripresa dopo un mese; inoltre forma e consistenza saranno molto più simili alle mammelle naturali e il bel risultato durerà più a lungo.
Il recupero è più lungo o più veloce?
Come accennato il recupero è più breve perché il muscolo pettorale viene lasciato nella sua sede, pertanto il dolore post-intervento sarà molto inferiore e più simile a un fastidio, anche quando si muovono le braccia. Sin dal giorno successivo sarà possibile muoversi con discreta disinvoltura, dopo sette giorni si potrà fare la doccia, dopo 4-5 giorni guidare e dopo un mese svolgere attività sportiva. Anche per una giovane mamma che deve occuparsi dei figli questa soluzione meno invasiva è un’ottima opportunità, che le consentirà di non rinunciare ad un desiderio che la farà stare meglio come donna (mamma e partner).
Come faccio capire qual è l’intervento migliore per me?
Una visita scrupolosa in cui esprimere al proprio chirurgo di fiducia desideri, paure o dubbi, ti permetterà di fare chiarezza e capire innanzitutto se la protesi è la soluzione corretta. Nel corso della visita dopo aver considerato le tue caratteristiche corporee, la qualità della pelle in regione mammaria, lo spessore di ghiandola e del grasso sottocutaneo, senza trascurare i tuoi desideri e l’armonia del risultato finale, sarà possibile capire quale protesi sarà più idonea al tuo caso e di conseguenza quale sarà la migliore sede in cui collocarla.
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