Secondo un sondaggio dell’Associazione europea di urologia, circa un terzo degli uomini ritiene di non aver bisogno di andare dal medico, né di doversi sottoporre a visite o controlli periodici (solo il 10-20% si sottopone a una visita di prevenzione), valutando l’opzione di rivolgersi a uno specialista solo in presenza di un dolore.
Ne abbiamo parlato con il dottor Matteo Zanoni, urologo presso il centro Humanitas Medical Care di Arese che ci spiega perché è importante la prevenzione.
Perché è importante la prevenzione?
Il tumore della prostata risulta essere la seconda patologia oncologica nell’uomo, la prevenzione pertanto risulta essere fondamentale per poter scoprire ed eventualmente trattare il tumore. Inoltre, in considerazione del fatto che tutti gli uomini andando incontro all’invecchiamento presentano problematiche prostatiche di vario grado (difficoltà urinarie), la prevenzione permette di portare alla luce il tutto e migliorare la qualità di vita.
Quando fare la prima visita urologica?
L’incidenza del tumore prostatico risulta essere clinicamente significativa dopo i 50 anni, la prima visita pertanto deve essere eseguita da tale età in avanti. Le ultime linee guida però indicano la necessità di eseguire una visita anche prima dei 40 anni e di non fare visite sino ai 50 anni se l’anamnesi familiare non evidenzia casi di tumore prostatico e se l’esame ematico del PSA (indice di salute prostatica) risulta essere inferiore a 1 ng/ml.
In cosa consiste?
La prevenzione consiste nell’eseguire il prelievo ematico per il PSA (antigene prostatico specifico) e fare una visita urologica, durante la quale l’urologo raccoglie l’anamnesi familiare, patologica remota e prossima del paziente, valutando in relazione ai dati raccolti, i valori del PSA.
In caso di alterazioni o di anomalie di questi valori, si richiederanno alcuni approfondimenti per la prosecuzione dell’iter diagnostico terapeutico.
Ogni quanto andrebbe fatta?
La prevenzione deve avere cadenza annuale sino ai 75 anni, successivamente si consiglia di eseguire la visita solo in caso di sintomatologia disurica.
Principali patologie della prostata
Le patologie che colpiscono la prostata sono:
- tumore prostatico
- ipertrofia prostatica
- prostatite
Come detto in precedenza, il tumore e l’ipertrofia prostatica tendono a essere più frequenti dopo i 50 anni, la prostatite ovvero l’infiammazione della prostata può colpire pazienti di età variabile (18-80 anni).
Riconoscere i sintomi
Il tumore prostatico risulta essere asintomatico fino a quando rimane confinato all’interno della ghiandola, la prevenzione è quindi fondamentale.
La prostata è una ghiandola che circonda l’uretra (il canale che porta l’urina dalla vescica verso l’esterno) e con l’invecchiamento tende ad aumentare di volume, creando pertanto ostruzione all’uscita dell’urina e determinando l’insorgenza di vari sintomi:
- Difficoltà nell’urinare
- Elevata frequenza delle minzioni durante la giornata
- Necessità di urinare durante spesso durante la notte
- Getto lento o ipovalido
- Lunga attesa prima di riuscire a urinare
- Esitazione minzionale e minzione in più tempi
In caso di prostatite la sintomatologia risulta simile ma con l’aggiunta di un corollario di sintomi che vanno dal dolore sovrapico/perineale all’urgenza minzionale alle problematiche di erezione e/o eiaculazione.
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