Polipi e fibromi uterini sono neoformazioni benigne molto diverse tra loro che tuttavia presentano sintomi molto comuni. Sono patologie che interessano circa il 20-30% del sesso femminile e che vanno tenute sotto controllo con check up e visite ginecologiche periodiche per evitare che possano causare complicanze.
Lo abbiamo chiesto alla dott.ssa Manuela Grampa, ginecologa e ostetrica presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Varese.
Quali sono le differenze tra polipi e fibromi uterini?
I polipi uterini sono neoformazioni benigne che possono comparire sul collo dell’utero o nella cavità uterina e possono presentarsi nelle donne a qualsiasi età. Le loro dimensioni possono variare da pochi millimetri a pochi centimetri, e possono essere unici o multipli
Possono essere classificati in:
· Polipi uterini peduncolati
· Polipi uterini sessili
I fibromi uterini sono tumori benigni che originano nel miometrio, il tessuto muscolare liscio dell’utero, e colpiscono il 20-25% delle donne in età riproduttiva. Possono essere unici o multipli ma a differenza dei polipi, le loro dimensioni variano molto: da pochi millimetri fino a diversi centimetri Se ne possono distinguere diversi tipi in base alla posizione che occupano nel viscere uterino come:
· Fibromi sottosierosi (se si sviluppano verso l’esterno dell’organo uterino)
· Fibromi infralegamentari (se si infiltrano lateralmente nelle strutture di sostegno dell’organo)
· Fibromi intramurali (se si sviluppano nello spessore della parete uterina)
· Fibromi sottomucosi (quando si sviluppano nella cavità uterina)
Quali sono i sintomi dei fibromi e dei polipi?
Il sintomo principale dei polipi e dei fibromi è lo stesso: perdite ematiche genitali atipiche , con cicli mestruali abbondanti (menorragia) e duraturi (menometrorragia), perdite scarse (spotting) o emorragiche (metrorragia) al di fuori del ciclo.
I fibromiomi, inoltre, possono causare anche dolori pelvici e dolore durante i rapporti sessuali e se particolarmente voluminosi sintomi da compressione sugli organi vicini ( minzioni frequenti , stipsi )
In alcuni casi, entrambi, possono interferire con la fertilità della donna
Come vengono diagnosticati polipi e fibromi?
La diagnosi per polipi e fibromi avviene durante una visita ginecologica specialistica mediante un’ecografia transvaginale ed eventualmente un’isteroscopia ambulatoriale. In alcuni casi per migliorare la qualità dello studio, possono essere impiegate anche una risonanza magnetica e una sonoisterografia per tipizzare eventuali fibromiomi sottomucosi.
Quando intervenire sui polipi ?
Sicuramente quando un polipo provoca sanguinamenti atipici oppure anche in assenza di disturbi, quando una paziente deve essere sottoposta a tecniche di procreazione assistita.
Come si interviene in presenza di polipi?
Se il polipo si trova a livello del collo uterino , può essere facilmente rimosso per torsione , senza anestesia , durante una semplice visita ginecologica
In presenza di polipi endometriali sintomatici si opta per un approccio chirurgico per via endoscopica, che prevede l’asportazione del polipo.
In generale le caratteristiche del tipo di intervento verranno stabilite in base al numero, alle dimensioni e alla localizzazione delle neoformazioni.
L’intervento per i polipi è risolutivo?
I polipi possono recidivare, per questo sarà necessario che la paziente si sottoponga ad un monitoraggio ecografico e/o isteroscopico nel tempo.
Fibromi uterini: quali sono le terapie possibili?
I fibromi vengono trattati solo in caso siano sintomatici o in rapido accrescimento (in caso contrario, se asintomatici, è sufficiente un monitoraggio periodico) con tre possibili approcci differenti:
- Terapia Medica: la terapia farmacologica può comprendere la pillola contraccettiva estro/progestinica, che consente la normalizzazione dei cicli. Raramente in fase pre operatoria si utilizzano farmaci che inducendo una temporanea menopausa ottengono una riduzione delle dimensioni del fibroma e consentono interventi chirurgici più semplici
- Terapia Chirurgica: se la paziente è in età riproduttiva, vengono rimossi solo i fibromi (conservando l’utero); se la paziente ha completato il desiderio di maternità , si può decidere per una rimozione totale (isterectomia) o parziale (subtotale/sovracervicale) dell’utero. Anche in questo caso, l’approccio dipende dalle dimensioni e numero di fibromiomi.
- Terapia Radiointerventistica: viene effettuata l’embolizzazione delle arterie uterine, una procedura poco invasiva che consente di diminuire l’apporto di sangue ai fibromiomi, riducendone il volume e attenuando così i sintomi.
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