Ho perso gusto e olfatto. Sarà colpa del COVID-19? Negli ultimi due anni nessuno ha più avuto dubbi: non riuscire più a sentire un profumo o ad assaporare un buon piatto era indubbiamente legato ad una infezione da Covid. Ma è davvero così? Sebbene queste condizioni siano sintomi tipici del virus Sars-CoV-2, non sono sempre e solo collegabili alla pandemia. Con i termini anosmia e ageusia, si intende infatti la perdita di olfatto e gusto, e le cause sono riconducibili anche ad altri fattori.
Ne parliamo con il dott. Michele Cerasuolo, specialista otorinolaringoiatra presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Milano Murat.
Da cosa può essere causata la perdita dell’olfatto?
La perdita totale dell’olfatto è definita anosmia. Questo disturbo può essere temporaneo o definitivo e avere diverse cause, di solito non gravi, come raffreddore, allergia o sinusite con o senza polipi nasali.
Oltre all’anosmia esistono altre alterazioni del senso dell’olfatto:
– iposmia: perdita parziale dell’olfatto
– parosmia: alterata percezione dell’olfatto
– fantosmia: percezione di odori inesistenti
Altre cause di disturbi dell’olfatto possono essere:
– fumo di sigaretta
– esposizione a prodotti chimici
– farmaci
– traumi cranici
– malattie del sistema nervoso (Alzheimer, Parkinson, sclerosi multipla, tumori cerebrali)
– malattie rare (anosmia congenita, S. di Kallmann)
Come può essere trattata l’anosmia?
Il trattamento – prosegue il Dott. Cerasuolo – dipende principalmente dalla causa che ha scatenato la perdita di olfatto. Se questa condizione si è verificata a seguito di un raffreddore, un’allergia o un’infezione, potrebbe risolversi da sola nel giro di pochi giorni.
Se la perdita dell’olfatto è causata da un’ostruzione, come nel caso dei polipi nasali, può essere trattata rimuovendo chirurgicamente l’ostruzione; non esiste invece alcun trattamento per i pazienti con anosmia congenita.
In ogni caso, le strategie di trattamento saranno personalizzate in base all’ipotesi diagnostica che l’otorinolaringoiatra andrà a formulare tramite una visita specialistica con valutazione endoscopica delle vie aeree superiori, ed eventualmente una olfattometria, ovvero un test volto a quantificare la perdita olfattiva.
Da cosa è causata la perdita del gusto?
La perdita del gusto può essere causata da diversi fattori, come traumi cranici, assunzione di farmaci, anosmia, fumo di sigaretta, allergie, o infezioni delle vie respiratorie e viene definita con il termine medico di ageusia.
Oltre all’ageusia esistono altre alterazioni del senso del gusto:
– disgeusia: alterata percezione del gusto
– ipogeusia: diminuzione sensibilità del gusto
– ipergeusia: aumento della sensibilità del gusto
Come può essere trattata l’ageusia?
Come per l’anosmia, anche nel caso dei disturbi del gusto, il trattamento dipenderà specialmente dal fattore scatenante. Nella maggior parte dei casi questa condizione è associata all’anosmia e legata a raffreddore o influenza e si risolverà non appena il paziente sarà guarito; se la perdita del gusto fosse legata a infezioni batteriche, potrebbe rendersi necessaria una terapia antibiotica. Se il problema invece fosse conseguenza di una patologia più grave, i trattamenti verranno personalizzati per ogni paziente.
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