Il dolore al piede o al tallone appena svegli, può essere causato da una condizione chiamata fascite plantare, un’infiammazione della fascia fibrosa che collega la parte interna del tallone alla base delle dita dei piedi. Il male è solitamente più acuto al mattino, proprio quando ci si alza dal letto. È una patologia che può diventare invalidante per chi ne soffre e che proprio per questo, necessita di un’indagine più approfondita da parte di uno specialista.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Erika Giandomenico, specialista in Medicina fisica e riabilitazione presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Monza.
Dottoressa, quali sono le cause della fascite plantare?
La fascite plantare è una condizione che tende ad insorgere più di frequente tra i 40 e i 60 anni. È molto comune in chi pratica sport come tennis, calcio, o basket, ma anche in chi fa trekking o corsa, e non solo. Questa condizione si può presentare anche nei soggetti che trascorrono tante ore in piedi o che fanno uso di scarpe inadeguate, come tacchi alti, suola troppo bassa o alcuni tipi di calzature antinfortunistiche. Anche il sovrappeso e l’obesità sono un fattore di rischio importante, insieme alla gravidanza, o ad una particolare conformazione del piede quale piede piatto o cavo.
Quali sono i sintomi della fascite plantare?
Il sintomo principale è un dolore al tallone che può propagandarsi anche al centro della pianta del piede. Generalmente è più acuto al mattino, quando ci si alza dal letto, per poi talvolta diminuire dopo aver effettuato i primi movimenti; tuttavia, i sintomi possono ripresentarsi dopo essere stati seduti o in piedi per lungo tempo.
Quando è necessario rivolgersi ad uno specialista?
È importante rivolgersi al medico se:
· Il dolore alla pianta del piede è talmente grave da impedirti di svolgere anche le più normali attività quotidiane;
· il dolore peggiora o continua a tornare;
· avverti formicolio o perdita di sensibilità al piede;
· hai il diabete (i problemi ai piedi possono essere più gravi in presenza di questa condizione).
Cosa succede se non tratto la fascite plantare?
Avere dolore al piede può portare con il tempo a modificare la propria andatura, distribuendo il peso del corpo in maniera sbilanciata. Questo può avere ripercussioni specialmente sulla salute della schiena ma anche su quella dei piedi, delle ginocchia o dell’anca.
Come è possibile trattare la fascite plantare?
I trattamenti sono diversi e variano in base all’intensità del dolore provato dal paziente e al grado di infiammazione del piede. In genere, la terapia può comprendere:
– Esercizi di fisioterapia
– Farmaci antinfiammatori
– Terapie strumentali come laser, onde d’urto e ultrasuoni
– modificare le scarpe e utilizzare quelle con un po di rialzo(tacco) e più ammortizzanti
Se questi trattamenti non risultassero sufficienti ad alleviare i sintomi potrebbe essere necessario e utile procedere con una eventuale infiltrazione con cortisonico o l’utilizzo di un plantare confezionato su misura
Come funzionano questi trattamenti?
Laser: tramite energia luminosa del laser toglie infiammazione e dolore.
Onde d’urto: onde acustiche meccaniche che agiscono sulla sede di dolore per rimuovere infiammazione,
Ultrasuoni: vibrazioni sonore meccaniche che tolgono infiammazione e dolore.
Tutti questi trattamenti agiscono sul processo biologico cellulareper stimolare la guarigione del tessuto.
Sedi
-
12.000.000 Visite
-
1.000.000 pazienti
-
7.300 professionisti
-
190.000 ricoveri
-
12.000 medici