Il mal di testa, o cefalea, è un problema diffuso a livello globale: si stima, infatti, che ne sia colpito circa il 15% della popolazione mondiale almeno una volta al mese, mentre il 4% addirittura 15 giorni al mese. Esistono più di 35 tipi di cefalee primarie (cioè non dovute a patologie intracraniche o sistemiche) tra le quali l’emicrania rappresenta la forma di maggior rilevanza clinica per la disabilità che l’attacco può arrecare.
Ce ne parla la dott.ssa Anna Losurdo, neurologa presso Humanitas San Pio X e gli ambulatori Humanitas Medical Care Murat e De Angeli a Milano.
Come si manifesta l’emicrania?
L’attacco emicranico può durare da 4 a 72 ore e presenta dolore intenso, nausea, vomito, fastidio alla luce e ai suoni. Il dolore è pulsante e spesso localizzato su un lato della testa e peggiora col movimento. L’osmofobia, cioè il disagio provocato dal sentire odori troppo intensi – dati per esempio da un profumo, un determinato cibo o il fumo di sigaretta – è più comune nelle donne rispetto agli uomini.
In circa il 30% dei casi, l’emicrania è preceduta dall’aura, un disturbo neurologico focale e transitorio che dura dai 20 ai 60 minuti e può includere sintomi visivi, motori o sensitivi.
Alla prima fase dell’attacco segue la fase post-dromica che può durare anche 2 giorni, dominata da insofferenza, prostrazione, deflessione timica e necessità di urinare spesso; si comprende come una tale sintomatologia che si ripeta più volte al mese sia molto disabilitante; il tutto aggravato da un mancato riconoscimento ‘sociale’ dell’emicrania come patologia invalidante vera e propria.
Quali sono i numeri in Italia?
L’emicrania ha un impatto economico significativo in Italia, con costi totali che ammontano a 20 miliardi di euro l’anno, di cui più del 90% risulta legato alla ridotta produttività. Circa il 30% delle donne e il 17% degli uomini riferiscono di aver perso più di 10 giorni di attività negli ultimi 3 mesi a causa dell’emicrania (dati UE).
Che differenze ci sono tra emicrania femminile e maschile?
Le donne con emicrania:
- Hanno una qualità di vita peggiore rispetto a quella degli uomini che soffrono della stessa patologia;
- Sviluppano una sintomatologia caratterizzata da attacchi più frequenti, di maggior intensità e durata;
- Presentano sintomi vegetativi di accompagnamento più marcati;
- Presentano un maggior numero di comorbilità (associazione con disturbi affettivi, ansia, disturbi del sonno, allergie, asma e patologie circolatorie);
- Perdono un maggior numero di giornate lavorative e di attività sociali/vita privata;
- Si recano più spesso al lavoro con dolore o malessere (presenteismo).
Perché le donne soffrono più di emicrania?
Numerosi studi evidenziano che l’emicrania è una malattia di genere, colpendo le donne molto più frequentemente rispetto agli uomini. Nei paesi occidentali, la prevalenza dell’emicrania tra le donne varia dall’11 al 25% per il genere femminile, mentre tra gli uomini si attesta intorno al 6%.
Lo squilibrio tra i sessi origina già dalla pubertà: da quel momento, infatti, per la donna emicranica, esistono una serie di fattori (come ciclo mestruale; modificazioni ormonali relative a gravidanza, puerperio, menopausa; assunzione di CO/terapia ormonale sostitutiva) che influenzeranno e modificheranno l’andamento della patologia.
In che modo il ciclo mestruale condiziona l’emicrania?
L’International Headache Society distingue:
- Emicrania mestruale pura (Pure Menstrual Migraine), caratterizzata da attacchi emicranici che si presentano nella finestra perimestruale, compresa tra due giorni prima e 3 giorni dopo rispetto al primo giorno di mestruazione, in almeno 2 cicli su 3;
- Emicrania correlata alle mestruazioni (Menstrually Related Migraine), in cui gli attacchi si verificano anche in momenti diversi dal ciclo mestruale.
- Emicrania ‘da contraccettivi orali’ (OCMM, Oral Contraceptives-induced Menstrual Migraine) caratterizzata da attacchi che si manifestano nella settimana di sospensione della pillola nelle donne che assumono estroprogestinici.
Come posso trattare l’emicrania?
Il trattamento dell’emicrania include l’assunzione di farmaci sintomatici come triptani (da preferire per il loro maggior controllo sul dolore e sui sintomi di accompagnamento) FANS, e analgesici in combinazione.
Per le forme legate al ciclo, si può utilizzare una “mini-profilassi” con famraci somministrati per un periodo di 6 ai 14 giorni, o una supplementazione estrogenica prima della mestruazione.
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