L’obesità è una condizione sempre più diffusa in Italia e nel mondo intero. Questo problema di salute sta diventando una preoccupazione sempre più grande, poiché può avere gravi conseguenze sulla nostra salute generale.
Contrariamente a quanto si è soliti pensare, l’obesità non è sempre il risultato di un’alimentazione eccessiva ma può essere anche il campanello d’allarme di una patologia endocrina.
Per questo, viene raccomandato ai pazienti obesi di rivolgersi ad un endocrinologo per identificare una possibile causa dell’incremento di peso e gestire le eventuali complicanze ad esso associate.
Ce ne parla la dott.ssa Sara Piccini, Endocrinologa e Diabetologa presso il centro Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Quando si parla di obesità?
L’obesità è una malattia che si caratterizza per un accumulo patologico di grasso corporeo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce obesità quando l’Indice di Massa Corporea (IMC o BMI, il valore numerico che si ottiene dividendo il peso corporeo per l’altezza al quadrato), è uguale o superiore a 30.
Non è semplicemente una questione di aspetto fisico, ma è una condizione medica che può influenzare negativamente la nostra salute generale.
Quanto è comune l’obesità in Italia?
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, nel biennio 2020-2021, il 43% della popolazione adulta era in eccesso ponderale, ovvero il 33% era in sovrappeso e il 10% era affetto da obesità. Queste stime in numeri assoluti significano 17 milioni di adulti in sovrappeso e oltre 4 milioni con obesità. L’obesità colpisce persone di tutte le età, dai bambini agli adulti, e può avere un impatto significativo sulla qualità della vita.
Il trend di prevalenza negli ultimi 15 anni mostra un andamento costante, né si apprezza una significativa differenza tra il trend del sovrappeso e quello dell’obesità. Sostanzialmente costante è anche la differenza tra Nord, Centro e Sud, quest’ultimo con valori sensibilmente peggiori.
Quali possono essere le cause dell’obesità?
L’obesità è una condizione complessa e multifattoriale, il che significa che può essere causata da una combinazione di diversi fattori. Le cause dell’obesità includono:
- Alimentazione poco salutare: L’assunzione eccessiva di cibi ad alto contenuto calorico, ricchi di zuccheri aggiunti e grassi saturi, può portare all’accumulo di peso.
- Stile di vita sedentario: La mancanza di attività fisica regolare contribuisce all’aumento di peso. Una vita sedentaria significa bruciare meno calorie rispetto a quelle consumate.
- Fattori genetici: L’ereditarietà può svolgere un ruolo, influenzando la predisposizione di una persona all’obesità.
- Fattori psicologici: Stress, depressione, ansia e altri disturbi mentali possono influenzare i comportamenti alimentari, portando a eccessi alimentari.
- Problemi emotivi e comportamentali legati all’alimentazione: Alcune persone possono utilizzare il cibo come mezzo per affrontare lo stress, la tristezza o altre emozioni, portando a comportamenti alimentari disfunzionali.
- Farmaci: Alcuni farmaci, come quelli utilizzati per trattare condizioni come la depressione, l’ipertensione e il diabete, possono causare aumento di peso come effetto collaterale. I farmaci contenenti cortisone, soprattutto se utilizzati ad alte dosi e per periodi prolungati, possono provocare aumento del peso.
- Cambiamenti ormonali: Alcune condizioni endocrinologiche, come la sindrome di Cushing, possono influenzare il peso corporeo.
- Ambiente sociale ed economico: L’accessibilità a cibi poco salutari, l’ambiente alimentare locale e il livello socioeconomico possono influenzare le abitudini alimentari.
- Mancanza di sonno: La privazione cronica del sonno, ad esempio in chi svolge professioni con turni notturni, può alterare gli ormoni che regolano la fame e la sazietà, portando a una maggiore assunzione calorica.
- Età: Il metabolismo tende a rallentare con l’età, il che può rendere più facile guadagnare peso.
Spesso, l’obesità è il risultato di una combinazione di più di uno di questi fattori. La gestione dell’obesità richiede un approccio multidisciplinare che comprende cambiamenti nello stile di vita, supporto psicologico, e talvolta, trattamenti medici o chirurgici, a seconda della gravità del caso.
Perché è importante che il paziente obeso si rivolga all’endocrinologo?
È importante che i pazienti con obesità si rivolgano all’endocrinologo per diverse ragioni:
- Identificazione delle cause sottostanti: Gli endocrinologi sono specialisti nel sistema endocrino, che regola gli ormoni. In rari casi, l’obesità è associata a disfunzioni endocrine, come l’eccesso di cortisolo (o sindrome di Cushing). Sebbene siano rare, è importante identificare e trattare eventuali cause endocrine di obesità in quanto possono causare problemi anche seri che coinvolgono tutto l’organismo; ad esempio, nel caso della sindrome di Cushing, diabete, fratture ossee, ipertensione arteriosa, problemi di umore, debolezza muscolare, infezioni, trombosi, etc.
- Valutazione delle opzioni di trattamento e terapie farmacologiche: In alcuni casi, potrebbe essere necessario l’uso di farmaci per gestire l’obesità. Gli endocrinologi sono competenti nella prescrizione e nella gestione di tali terapie farmacologiche, personalizzandole in base alle esigenze del paziente.
- Monitoraggio a lungo termine: L’obesità è una condizione cronica che richiede un monitoraggio costante. Gli endocrinologi possono seguire i progressi del paziente nel tempo, apportando eventuali modifiche al piano di trattamento secondo necessità.
- Gestione delle complicanze: L’obesità è associata a una serie di complicanze mediche, come il diabete tipo 2, le malattie cardiovascolari e altre condizioni. Gli endocrinologi possono gestire queste complicanze e lavorare per prevenirle o attenuarle.
In sintesi, gli endocrinologi giocano un ruolo cruciale nella gestione dell’obesità perché sono in grado di affrontare le cause sottostanti, personalizzare le terapie, e fornire un supporto completo per aiutare i pazienti a raggiungere e mantenere un peso corporeo sano.
Quali conseguenze endocrine può avere l’obesità?
L’obesità può avere una serie di conseguenze endocrine significative, in quanto il tessuto adiposo (il “grasso”) è in grado di produrre particolari ormoni e influisce così sul sistema endocrino. Alcune delle conseguenze endocrine dell’obesità includono:
- Resistenza all’insulina: L’obesità è spesso associata a una maggiore resistenza all’insulina, il che significa che le cellule del corpo non rispondono efficacemente all’insulina prodotta dal pancreas. Questa condizione può portare allo sviluppo del diabete di tipo 2.
- Diabete di tipo 2: L’obesità è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2. L’eccesso di grasso corporeo può interferire con la capacità delle cellule di utilizzare l’insulina in modo efficiente, causando un aumento dei livelli di zucchero nel sangue.
- Disfunzioni della ghiandola tiroidea: L’obesità può influenzare il funzionamento della ghiandola tiroidea, causando ipotiroidismo subclinico o altre disfunzioni tiroidee.
- Squilibri nell’asse ipotalamo-ipofisi-surrene (HPA): L’obesità può influenzare l’asse HPA, che regola il rilascio di cortisolo e altri ormoni stress-correlati, portando a variazioni nei livelli di cortisolo.
- Alterazioni nell’equilibrio sessuale: L’obesità può influire sulla produzione di ormoni sessuali, portando a disturbi del ciclo mestruale nelle donne e a una diminuzione della produzione di testosterone negli uomini.
- Infertilità: L’obesità può aumentare il rischio di infertilità, sia negli uomini che nelle donne, a causa di alterazioni ormonali e problemi di salute associati.
È importante notare che le conseguenze endocrine dell’obesità possono variare da persona a persona in base a fattori genetici, ambientali e alle specifiche condizioni mediche. La gestione dell’obesità, con l’aiuto di specialisti come gli endocrinologi, è cruciale per prevenire o affrontare queste complicanze.
Quali valutazioni ed esami eseguirà l’endocrinologo sul paziente obeso?
L’endocrinologo può prescrivere una serie di valutazioni ed esami per un paziente con obesità al fine di identificare le cause sottostanti dell’aumento di peso e sviluppare un piano di trattamento personalizzato. Alcuni degli esami e delle valutazioni che un endocrinologo potrebbe richiedere includono:
Esami del sangue: Questi includono la misurazione dei livelli di zucchero nel sangue (glicemia a digiuno e test dell’emoglobina A1c, o glicata, per il diabete), dei lipidi nel sangue (colesterolo totale, HDL, LDL e trigliceridi), dei marcatori di funzionalità del fegato, etc…
Test ormonali: Può essere necessario eseguire test ormonali per valutare la funzione tiroidea, i livelli di cortisolo o altri squilibri ormonali.
Valutazione nutrizionale: Un dietologo o un nutrizionista può essere coinvolto per valutare l’apporto alimentare del paziente e fornire indicazioni sulla dieta.
Valutazione psicologica: In alcuni casi, un consulente psicologico o uno psichiatra possono essere coinvolti per valutare gli aspetti emotivi e comportamentali legati all’alimentazione.
Imaging: In casi selezionati, potrebbero essere richiesti esami di imaging come l’ecografia, la risonanza magnetica o la tomografia computerizzata per valutare eventuali anomalie anatomiche.
Sulla base dei risultati di queste valutazioni ed esami, l’endocrinologo può sviluppare un piano di trattamento personalizzato che potrebbe includere cambiamenti nello stile di vita, terapie farmacologiche specifiche, consulenze sulla dieta e l’esercizio fisico, e, in alcuni casi, la considerazione di interventi chirurgici come la chirurgia bariatrica. La gestione dell’obesità è spesso multidisciplinare e richiede un approccio completo per ottenere risultati efficaci e duraturi.
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