Le neuropatie periferiche rappresentano un gruppo di malattie che interessano i nervi periferici e possono essere isolate o far parte di un quadro neurologico più complesso. La sofferenza dei nervi periferici può causare debolezza, disturbi di sensibilità e dolore. Quando vengono coinvolti i nervi degli arti inferiori, possono determinare anche problemi di equilibrio e disturbi della deambulazione.
Individuarle precocemente è fondamentale per trattarle nel modo giusto, prevenire eventuali complicazioni e migliorare lo stile di vita dei pazienti.
Ce ne parla il dott. Francesco Brovelli, neurologo ed elettromiografista presso le strutture Humanitas Medical Care Domodossola e De Angeli a Milano, Humanitas Medical Care di Monza, Arese e Lainate.
Che tipi di neuropatie esistono?
In base al coinvolgimento dei nervi periferici, le neruopatie possono essere classificate in:
– Mononeuropatie (lesione o sofferenza di un singolo nervo)
– Multineuropatie (interessamento di diversi nervi, in modo asimmetrico)
– Polineuropatie (sofferenza simmetrica dei nervi, con interessamento iniziale delle estremità)
Se si considera invece la natura del danno dei nervi, si può dividere le neuropatie in:
– Assonali (se presentano degenerazione primaria dell’assone del nervo)
– Demielinizzanti (se è presente un danno a carico della mielina che riveste il nervo)
– Miste (se le caratteristiche sono sia assonali che demielinizzanti)
Un’ulteriore suddivisione si basa sulla tipologia di fibre nervose coinvolte:
– Sensitive
– Motorie
– Sensitivo-motorie
– Autonomiche
Quali sono le neuropatie più diffuse?
Tra le neuropatie periferiche più frequenti, si riconoscono le polineuropatie e le sindromi da intrappolamento.
Le polineuropatie sono caratterizzate da un interessamento iniziale e prevalente delle estremità degli arti inferiori, con una sofferenza solitamente di tipo assonale delle fibre sensitive. Le sindromi da intrappolamento sono delle mononeuropatie causate dalla compressione di un nervo. Includono la sindrome del tunnel carpale al polso, la sindrome del tunnel cubitale al gomito o la sindrome da intrappolamento del nervo peroneo comune alla testa del perone.
Quali possono essere le cause di una neuropatia periferica?
Le cause di sofferenza dei nervi periferici sono numerose.
Le neuropatie possono essere dovute a una predisposizione genetica, e quindi definite ereditarie (come la malattia di Charcot-Marie-Tooth -CMT-, la neuropatia ereditaria con predisposizione alle paralisi da pressione -HNPP- e altre ancora), oppure possono essere acquisite.
Tra le neuropatie acquisite, riconosciamo le seguenti eziologie:
– Diabete mellito
– Metaboliche (ipotiroidismo, patologie croniche di fegato e reni)
– Tossiche (Alcol, metalli pesanti, eccesso vitamina B6, …)
– Carenziali (deficienze vitaminiche -specie vitamina B12-, …)
– Infettive (HIV, lebbra, difterite, malattia di Lyme, Herpes virus, …)
– Tumorali (dovute a tumori ematologici o paraneoplastiche –connesse a tumori che colpiscono altri organi)
– Autoimmuni (con autoanticorpi che agiscono contro i nervi, talvolta nell’ambito di sindromi autoimmuni sistemiche)
– Iatrogene (da farmaci –tra cui è bene ricordare diversi chemioterapici)
Quali sono i sintomi delle neuropatie periferiche?
I quadri clinici delle neuropatie periferiche possono variare sulla base della tipologia delle fibre nervose coinvolte e dell’estensione e della gravità della loro sofferenza.
I sintomi riportati possono essere suddivisi in tre gruppi:
1. Sintomi sensitivi (dovuti all’alterazione delle fibre che veicolano informazioni delle sensibilità), comprendono tra gli altri: intorpidimento, formicolio e dolore.
2. Sintomi motori (causati dalla sofferenza delle fibre motorie che controllano i muscoli), includono: debolezza, fatica, difficoltà nei movimenti fini.
3. Sintomi autonomici (per l’interessamento delle fibre autonomiche che agiscono sugli organi interni), come ipotensione, stipsi, disturbi genito-urinari.
Quando è necessario consultare uno specialista?
Se compaiono sintomi tra quelli sopra descritti, può essere utile consultarsi per prima cosa con il proprio Medico di Medicina Generale, che potrà quindi valutare se il quadro è meritevole di ulteriori approfondimenti in ambito neurologico (neurofisiologici, come l’elettromiografia, o clinici, tramite visita neurologica), nel sospetto di una neuropatia periferica.
Come vengono diagnosticate le neuropatie periferiche?
L’esame indicato per lo studio delle fibre nervose è l’Elettroneuromiografia (ENG/EMG), che permette di obiettivare la presenza di una sofferenza dei nervi.
La parte fondamentale di questo esame, per valutare il funzionamento dei nervi periferici, è l’elettroneurografia (studio di conduzione nervosa o velocità di conduzione nervosa), che permette di identificare se la neuropatia riguarda le fibre sensitive, quelle motorie o entrambe, ed è in grado, solitamente, di orientare verso il tipo di sofferenza che le coinvolge (assonale o demielinizzante).
Una volta identificata la presenza di una neuropatia periferica, bisognerà quindi procedere con una visita neurologica, nella quale verranno poi richiesti gli approfondimenti necessari (a partire da esami ematochimici) per indagare le possibili cause di sofferenza dei nervi periferici.
Perché è importante una diagnosi precoce?
È importante diagnosticare le neuropatie periferiche precocemente perché il trattamento può alleviarne i sintomi e rallentarne la progressione. Inoltre, in alcuni casi, la cura della causa sottostante è in grado di far regredire i sintomi e, ancora più raramente, risolverli completamente.
In ogni caso, il recupero dei nervi dipende molto dalla gravità del danno che hanno subito e dalla durata di tempo nel quale sono stati sottoposti al danno stesso.
Un nervo danneggiato gravemente e da molto tempo avrà quindi meno possibilità di recuperare le sue funzioni.
Come viene trattata la neuropatia periferica?
Il trattamento delle neuropatie periferiche prevede la gestione della causa sottostante la sofferenza delle fibre nervose.
In determinati casi, come alcune sindromi da intrappolamento (vedi la sindrome del tunnel carpale), il trattamento è chirurgico e prevede la liberazione del nervo compresso. Per altre forme di neuropatia periferica, invece, si ricorre a terapie farmacologiche specifiche per la sofferenza nervosa (ad esempio, nelle forme infiammatorie/autoimmuni si utilizzano corticosteroidi, immunosoppressori e immunoglobuline) o volte alla gestione della patologia sottostante (come nelle neuropatie infettive, metaboliche, tossiche o carenziali).
In tutte le forme di neuropatia periferica, in particolare quelle per cui non si dispone di un trattamento specifico, è inoltre utile l’assunzione di integratori specifici per i nervi, così come una buona riabilitazione o terapia fisica (sia nei casi in cui siano presenti alterazioni di equilibrio e cammino, che in quelli con problemi di debolezza muscolare).
Se, invece, dovessero essere presenti sintomi sensitivi disturbanti (quali formicolii, bruciori, dolore), le terapie saranno quelle mirate alla gestione del dolore neuropatico (antiepilettici, antidepressivi, anestetici locali, oppiacei).
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