Se si avverte la sensazione che tutto ruoti intorno a noi quando facciamo alcuni movimenti, come sdraiarsi o alzarsi dal letto, guardare in alto, girarsi per guardare la sveglia, flettere il capo per allacciarsi le scarpe e così via, forse si è di fronte alla cosiddetta vertigine parossistica posizionale.
Si tratta di un disturbo molto frequente, che può colpire chiunque e, pur durando pochi secondi, spaventa moltissimo, anche perché spesso è accompagnato da nausea, vomito, sudorazione fredda e palpitazioni.
Ne abbiamo parlato con gli specialisti di Otorinolaringoiatria di Humanitas.
Instabilità vs vertigine
Molto spesso si tende a confondere l’instabilità con la vertigine, entrambe disturbi dell’equilibrio, ma sostanzialmente differenti.
L’instabilità corrisponde a una sensazione di scarso equilibrio sia nello stare in piedi sia nel camminare ed è spesso riferita come un’oscillazione del proprio corpo simile a quella che si prova stando su una barca oppure come se si stesse camminando sopra un materasso. Essa è spesso dovuta a una disfunzione delle strutture centrali (tronco encefalico, cervelletto ecc.) che governano il nostro senso dell’equilibrio.
La vertigine, invece, è una sensazione di rotazione del proprio corpo rispetto all’ambiente circostante, come quando ci si trova su una giostra. Questo disturbo è la conseguenza del deficit di uno o di entrambi i labirinti, gli organi dell’equilibrio che si trovano nell’orecchio interno. A seconda della causa che provoca l’alterazione della funzione labirintica, la vertigine può presentarsi con caratteristiche differenti in termini di durata e sintomi associati (nausea, vomito, sudorazione, ipoacusia, acufene).
Il tipo di vertigine più diffuso è la vertigine parossistica posizionale, caratterizzata da una durata molto breve (alcuni secondi) e scatenata esclusivamente da alcuni movimenti della testa come, per esempio, coricarsi, girarsi o alzarsi dal letto, abbassarsi per raccogliere qualcosa, guardare in alto. Essa non compare, invece, se si rimane fermi con la testa e immobili. Spesso si accompagna a sintomi quali nausea, vomito e sudorazione, mai a ipoacusia e acufene.
Quali sono le cause di questo tipo di vertigine?
A oggi la malattia ha cause sconosciute, mentre il meccanismo che la provoca è noto come canalolitiasi o cupololitiasi. All’origine della sintomatologia ci sarebbe la presenza in uno dei canali semicircolari che costituiscono il labirinto di micro cristalli di carbonato di calcio, dei “sassolini” chiamati otoliti, a seguito del loro distacco dall’orecchio interno, dove sono normalmente situati.
La vertigine parossistica posizionale compare quando a seguito di un preciso movimento della testa questa massa di otoliti, stimolando in maniera scorretta uno dei canali semicircolari del labirinto, ne altera il corretto funzionamento.
Come avviene la diagnosi di vertigine parossistica posizionale?
La diagnosi è formulata dalla descrizione dei sintomi e da un test clinico in cui lo specialista esegue alcune manovre che evidenziano la presenza di un particolare movimento riflesso degli occhi, chiamato “nistagmo”, espressione di un deficit labirintico.
Tali manovre servono al medico per riprodurre la vertigine riferita dal paziente e capire, in base alle caratteristiche del nistagmo, dove sia localizzato effettivamente l’ammasso di otoliti, evitando così al paziente esami strumentali quali TAC o Risonanza Magnetica.
Qual è la cura per questo tipo di vertigine?
Innanzitutto, occorre precisare che la vertigine parossistica posizionale ha un decorso benigno, ossia tende a scomparire nell’arco di pochi giorni o di qualche settimana e solo in rari casi può persistere per lunghi periodi di tempo.
I farmaci non servono per curare questo tipo di vertigine, ma vengono utilizzati solo per ridurre l’intensità di nausea e vomito che spesso accompagno questo disturbo.
La terapia più efficace si basa su particolari e differenti manovre, dette manovre liberatorie, eseguite dal medico (una sola volta o ripetute) e, successivamente, dal paziente a casa propria, che servono a eliminare l’ammasso di otoliti distaccatisi dai liquidi del labirinto.
Per accelerare la completa guarigione è utile, dopo la risoluzione della vertigine acuta, riprendere al più presto le attività quotidiane e sportive, per riportare alla normalità la funzione labirintica.
Nel caso in cui si verificassero nel tempo più episodi di vertigine parossistica posizionale, è consigliabile rivolgersi a un centro di Vestibologia, branca dell’Otorinolaringoiatria che studia le vertigini e i disturbi dell’equilibrio.
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