I meteoropatici sono i soggetti particolarmente sensibili ai cambiamenti del tempo atmosferico, delle stagioni o del clima.
All’arrivo dell’inverno, molte persone soffrono del cosiddetto disturbo affettivo stagionale (SAD), caratterizzato da uno stato di depressione, che tende a scomparire durante i primi giorni di primavera.
Si tratta di una vera e propria patologia, le cui cause non sono del tutto note, ma sembrerebbero legate alla differente produzione di ormoni da parte del nostro organismo a seconda delle stagioni e della quantità di luce presente.
Poiché, quindi, è proprio la luce a ricoprire un ruolo fondamentale nei meccanismi che regolano il nostro orologio biologico, la “terapia della luce” rappresenta uno dei più efficaci trattamenti per questo disturbo.
Ce lo spiega la dottoressa Pamela Franchi, psicologa in Humanitas Mater Domini.
Da che cosa dipende la meteoropatia?
Variazioni cicliche sono osservate nella produzione di diversi ormoni e neurotrasmettitori. “La maggior parte dei ritmi biologici sembra regolata da orologi interni, sincronizzati da stimoli ambientali quali caldo e freddo, luce e buio e l’alternarsi delle stagioni”, spiega la dottoressa.
Dai molti studi effettuati, infatti, è emerso che alcuni componenti chimici e ormoni, come la serotonina e la melatonina, influiscano sull’umore e che, quindi, la diminuzione della luce solare, che si verifica durante i mesi invernali, porti al cambiamento dei loro livelli, influenzando così l’umore e causando di conseguenza la depressione.
“Infatti – specifica l’esperta – l’osservazione dell’efficacia terapeutica dell’esposizione alla luce bianca, ha portato a ipotizzare che la riduzione della luce sia centrale nello sviluppo della depressione invernale”.
Che cos’è il SAD?
Il SAD (Disordine Affettivo Stagionale), noto anche come “depressione d’inverno”, è un disturbo, che si presenta ogni anno in occasione dei mesi invernali. È caratterizzato da un insieme di sintomi a carattere psicologico quali depressione, ansia, irritabilità, stanchezza, apatia, astenia, letargia, alterazioni dell’appetito seguite in genere da aumento di peso, e da disturbi fisici come rigidità muscolare, mal di testa, difficoltà di concentrazione e altri ancora.
“Non si hanno dubbi, ormai, sul fatto che il tono dell’umore sia influenzato in modo significativo dall’esposizione della persona alla luce: ne è riprova il fatto che la sindrome affettiva stagionale sia maggiormente diffusa nei Paesi dove la quantità annua di luce solare è minore, come Canada, Islanda e Paesi Scandinavi”, afferma la dottoressa.
Come possiamo affrontare la sindrome depressiva invernale?
“Il nostro benessere deriva dalla continua ricerca di nuovi interessi, stimoli e possibilità all’interno del mondo in cui viviamo (relazioni, affetti, condizioni ambientali ecc.) e di nuovi desideri, intesi non come bisogno determinato dalla mancanza di qualcosa, ma come espressione di una mancanza d’essere, strutturale della natura umana”, conclude la dottoressa Franchi.
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