Le malattie cardiovascolari costituiscono la prima causa di decessi nel nostro Paese. La visita angiologica può essere fondamentale sia per la diagnosi di patologie vascolari, sia per la definizione di un’eventuale terapia che per la pianificazione di un intervento chirurgico.
Ce ne parla il dott. Odeh Omar Fatehi Mahmoud, chirurgo vascolare presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Bresso.
Perché una visita angiologica consente di prevenire l’insorgenza di patologie cardiache?
“Una visita angiologica se viene fatta in tempo permette di individuare i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari e di conseguenza agire modificandoli ancora prima dell’insorgenza del danno”.
In che modo la visita angiologica permette di impostare una terapia o decidere per il trattamento chirurgico?
“Tramite la visita angiologica possiamo individuare i pazienti asintomatici (che però presentano fattori di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari) e i pazienti sintomatici.
Nei pazienti con fattori di rischio modificabili (fumo di sigaretta, sedentarietà) è possibile agire modificando lo stile di vita senza ricorre a terapie mediche; nei pazienti con fattori di rischio non modificabili (età, familiarità per malattie cardiovascolari, pressione arteriosa, diabete mellito), invece, è necessario agire mediante terapie mediche.
Quando invece i pazienti presentano una sintomatologia conclamata, sebbene la decisione dipenda dalla gravità dei sintomi, resta fondamentale la terapia medica e, in alcuni casi (con sintomi moderati o gravi), può rendersi necessario un trattamento chirurgico.
Il tutto dipende dalla tempistica con cui si presenta il paziente, il tempismo è infatti fondamentale: eseguendo una semplice visita angiologica in tempo il paziente può evitare interventi chirurgici complicati”.
Quali sono le problematiche più comuni riscontrate tramite una visita angiologica?
“La patologia più frequente è l’aterosclerosi delle arterie periferiche, soprattutto nei pazienti diabetici. Quindi, il piede diabetico (considerando anche l’aumento dell’incidenza del diabete nella popolazione generale); l’aterosclerosi dei tronchi sovraortici (arterie carotidee); l’aterosclerosi delle coronarie; gli aneurismi addominali”.
La visita angiologica è sempre utile nelle malattie cardiovascolari?
“Senza alcun dubbio, ed è mandatoria nei pazienti con fattori di rischio (familiarità per malattie cardiovascolari, diabete mellito, età, fumo di sigaretta, dislipidemia, obesità). In questi pazienti, un ecocolorDoppler delle arterie carotidee o degli arti inferiori, può essere indicativo di patologie importanti, nonostante il paziente non presenti alcun sintomo.
La presenza di aterosclerosi delle arterie femorali (arti inferiori) può essere in alcuni casi indice di presenza di aterosclerosi alle arterie coronarie, quindi il paziente evita l’infarto. Oppure la presenza di un aneurisma dell’arteria poplitea (arti inferiori) può indicare la presenza di un aneurisma dell’aorta addominale, quindi il paziente viene prontamente trattato prima che questa condizione possa aggravarsi”.
Quando bisogna sottoporsi ad una visita angiologica?
“La visita angiologica non va fatta solo quando il paziente inizia a presentare sintomi, perché può essere tardi ed in quel caso sarà necessario intervenire chirurgicamente, ma deve essere fatta molto prima, quando si individuano i fattori di rischio, in modo da evitare interventi chirurgici. Per esempio, nel paziente a cui viene diagnosticato il diabete, è fondamentale eseguire una visita angiologica quanto prima. Un soggetto all’età di 60 anni fumatore deve eseguire una visita angiologica anche se riferisce un benessere.
La maggior parte delle malattie cardiovascolari decorre in modo del tutto asintomatico, manifestandosi con eventi acuti che possono mettere a rischio la vita del paziente.
Concludendo, la visita angiologica può essere utile sia per diagnosticare e curare una patologia già nota, sia per prevenire eventuali complicazioni riguardanti la circolazione arteriosa e venosa (aneurisma, embolia, aterosclerosi, trombosi, dissecazione dell’aorta)”.
I segnali che potrebbero indicare un problema circolatorio sono:
- Gambe pesanti o gonfie
- Sensazione di bruciore, crampi o formicolio alle gambe
- Presenza di vene bluastre o violacee
- Dolore quando si tocca la gamba
- Sensazione di calore alle gambe
- Mani o piedi blu
- Arti doloranti
- Difficoltà respiratorie (dispnea)
Più in generale, la visita angiologia, è consigliata ai soggetti che:
- soffrono di diabete
- necessitano di controlli periodici a livello vascolare (gambe, vasi del collo e dell’aorta addominale)
- hanno più di 50 anni
- soffrono di ipertensione arteriosa
- sono a rischio di eventi cardiaci
- hanno varici o ulcere
- soffrono di obesità
Quali patologie tratta l’angiologo?
Tutte le malattie circolatorie, come:
- insufficienza venosa cronica (IVC) come vene varicose o varici agli arti inferiori
- linfedema (sindrome della gamba grossa)
- trombosi venosa profonda e trombosi venosa superficiale con tutte le connessioni interdisciplinari previste
- arteriopatie ulcere vascolari (venose e vasculitiche) malformazioni artero-venose
- piede diabetico
Qual è la differenza tra angiologo e chirurgo vascolare?
L’angiologo si occupa delle patologie delle vene e delle arterie dal punto di vista medico, concentrandosi sulla diagnosi e sulla terapia non chirurgica; il chirurgo
vascolare, invece, interviene anche chirurgicamente (per esempio, aneurisma dell’aorta addominale, arteriopatia periferica, vene varicose).
Come si svolge la visita angiologica?
Durante la visita lo specialista esegue un’anamnesi del paziente per individuare eventuali fattori di rischio (come stile di vita, familiarità, per diabete, ipertensione, fumo, colesterolo ecc.); terapie farmacologiche in atto e la presenza di eventuali sintomi caratteristici di patologia.
Successivamente, il medico effettua l’esame fisico mediante la palpazione delle sedi vascolari più accessibili e l’osservazione di alcuni distretti corporei per evidenziare varici o zone di arrossamento anomale. Quindi, con il fonendoscopio, procede con l’auscultazione per verificare che la pulsazione sia corretta e per rilevare la presenza o meno di “soffi vascolari”.
Quali altri esami vengono eseguiti dall’angiologo?
Durante la visita specialistica lo specialista può utilizzare l’ecocolordoppler, per visualizzare e misurare i vasi sanguigni; la risonanza magnetica o la
TC (tomografia computerizzata); l’angiografia o la flebografia, in cui i vasi possono essere visualizzati iniettando un mezzo di contrasto, attraverso un’indagine a raggi X.
Quanto dura la visita angiologica?
La visita angiologica dura circa 20 minuti, un ecocolorDoppler 15 minuti.
I consigli dello specialista
“La prevenzione inizia dal paziente stesso modificando lo stile di vita, abolendo il fumo, aumentando l’attività fisica (una semplice passeggiata di 20-30 minuti al giorno può cambiare il corso della malattia), ed eseguendo controlli periodici (esami del sangue, misurazione della pressione arteriosa, visita angiologica). Una visita della durata di 20 minuti può salvare tante vite”.
-
12.000.000 Visite
-
1.000.000 pazienti
-
7.300 professionisti
-
190.000 ricoveri
-
12.000 medici