Definita anche la “malattia dei vichinghi” il morbo di Dupuytren è una malattia che colpisce uno strato fibroso che si trova sotto la pelle del palmo della mano, chiamato aponeurosi palmare. Porta alla formazione di noduli e cordoni fibrosi a livello palmare, che possono portare a una vera e propria retrazione delle dita, con conseguente riduzione della funzionalità della mano. La malattia colpisce il 3% – 6% degli adulti caucasici, ha un’incidenza più alta nel Nord Europa, aumenta con l’età ed è più comune negli uomini.
Ne abbiamo parlato con il dott. Matteo Tegon, chirurgo della mano presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.
Come riconoscere il morbo di Dupuytren?
La malattia ha un decorso molto variabile, in genere progressivo e bilaterale.
Inizialmente la malattia si presenta come un ispessimento al palmo, spesso confusa con delle callosità. Progressivamente compaiono dei noduli, raramente dolenti, e delle ombelicature cutanee. Nelle fasi più avanzate compare il difetto di estensione delle dita interessate, progressivamente ingravescente.
Quali parte del corpo colpisce oltre le mani?
Manifestazioni ectopiche sono la fibromatosi plantare (malattia di Ledderhose) e la fibromatosi peniena (malattia di La Peyronie).
Chi sono i soggetti a rischio?
L’eziologia è a oggi pressochè sconosciuta, anche se si riconoscono una causa genetica e diversi fattori potenzialmente peggiorativi – di natura traumatica, metabolica e farmacologica.
I soggetti più a rischio sono pertanto coloro che hanno familiarità per la malattia, diabetici, fumatori e soggetti a traumatismi ripetuti (per esempio esposizione lavorativa alle vibrazioni).
Quando è necessario operare?
Gli stadi iniziali, definiti nodulari, non trovano indicazione a trattamento se non al monitoraggio. Quando tuttavia si presenta una retrazione palmo-digitale si rende necessario un intervento chirurgico per ripristinare l’estensione delle dita interessate. Esistono diverse tecniche chirurgiche, più o meno invasive, che vengono eseguite in anestesia locale o loco-regionale (plesso ascellare).
Lo specialista della mano saprà guidarvi nella scelta dell’intervento chirurgico più adatto.
La chirurgia risolve completamente il problema?
No, la chirurgia permette di migliorare l’estensione delle dita coinvolte, ma la malattia può recidivare e/o estendersi ai raggi vicini.
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