Quando si ha dolore all’orecchio e non si conosce l’origine del disturbo, potrebbe essere inutile o addirittura dannoso ricorrere ai medicamenti casalinghi. Onde evitare rischi inutili, è bene rivolgersi allo specialista, l’unico in grado di stabilire se il dolore sia direttamente imputabile all’apparato uditivo oppure riconducibile ad altro.
A questo proposito, abbiamo interpellato il dottor Luca Malvezzi, specialista dell’Unità Operativa di Otorinolaringoiatria in Humanitas.
Che cosa si deve fare se si ha dolore a un orecchio?
“La regola generale da seguire – spiega il dottore – è quella di non utilizzare mai medicamenti otologici, che siano gocce, soluzioni e altre preparazioni casalinghe, se non prescritti dallo specialista. I rimedi improvvisati e a volte persino i consigli del farmacista, infatti, possono anche peggiorare la situazione e quindi vanno evitati”.
Inoltre, il dolore all’orecchio (otalgia riflessa) non sempre dipende da una patologia di questo organo. Pertanto, la valutazione completa del distretto ORL e dei distretti a esso confinanti è d’obbligo.
Perché i medicamenti otologici possono essere dannosi?
L’orecchio è un organo delicato e da preservare. “Alcuni medicamenti otologici contengono antibiotici ototossici o avere un pH acido. Se l’orecchio duole perché la membrana del timpano è fissurata o lesionata, situazione comune ad alcune infezioni virali o batteriche, l’utilizzo di questi medicamenti può danneggiare l’udito o spaventare il paziente per l’importante e istantaneo dolore che si prova nell’utilizzarli”, sostiene lo specialista.
Quali possono essere le altre cause del disturbo?
Se si avverte dolore all’orecchio, le cause possono essere anche esterne a tale organo. “Per esempio, l’otalgia riflessa – avverte lo specialista – potrebbe essere legata a un problema a carico dell’articolazione temporo-mandibolare oppure, nei tabagisti, essere correlata a una neoplasia della faringe o della laringe”.
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