Respirare “aria buona” fa bene in generale a tutto l’organismo e, sicuramente, fa anche invecchiare meglio la pelle. Infatti, da alcuni studi è emerso che l’epidermide delle donne che abitano nei centri urbani, rispetto a quella delle donne che vivono nelle zone rurali, ha un tasso d’invecchiamento superiore del 10% e la colpa sarebbe dell’inquinamento.
Per saperne di più abbiamo chiesto all’Unità Operativa di Dermatologia di Humanitas.
In quale modo l’inquinamento agisce sulla pelle?
Fino a circa dieci anni fa l’inquinamento atmosferico era composto da particelle grosse, dovute ai riscaldamenti a nafta e alle emissioni dei motori diesel senza catalizzatore, mentre oggi è costituito da polveri sottili che, non solo danneggiano la salute (inducono il tumore al polmone), ma sono nocive anche per la pelle, sia per quanto riguarda il suo invecchiamento sia per la possibile insorgenza di tumori cutanei. Queste micro particelle, note con la sigla PM, sono in grado di superare la barriera dell’epidermide e di entrare in contatto con le cellule viventi della pelle stessa e, in un secondo tempo, diffondersi nel sangue. Nel breve periodo la pelle non mostra particolari cambiamenti, ma il lavorio che le cellule devono fare per neutralizzare le micro particelle porta a un suo invecchiamento precoce. Dunque, è assodato che la cattiva qualità dell’aria accelleri l’invecchiamento della pelle, soprattutto quella delle donne, che diventa rugosa, secca, ruvida, macchiata, flaccida.
Perché a rischio sono soprattutto le donne?
L’epidermide delle donne è più soggetta agli agenti inquinanti a causa dell’abitudine al make up quotidiano. La naturale barriera della pelle rappresenta un buon elemento di protezione, ma se su di essa si applicano cosmetici (crema idratante, fondotinta ecc.), quando si esce di casa le micro particelle si attaccano ai grassi contenuti in queste sostanze, penetrano all’interno delle cellule viventi e non possono essere così eliminate con la naturale desquamazione della pelle. Inoltre, molte di queste particelle sono fatte di sostanze fotosensibilizzanti, cioè potenziano l’attività della luce solare e dei raggi ultravioletti, accelerando di conseguenza il cosiddetto fotoinvecchiamento, che si somma all’invecchiamento biologico.
Quali sono i consigli per ridurre i danni alla cute a causa dell’inquinamento?
Soprattutto le donne che abitano nei centri urbani dovrebbero evitare di applicare sul viso sostanze grasse che fanno da collante alle micro particelle; inoltre, devono ricordarsi di lavarsi il volto al rientro dalle uscite per rimuovere le polveri che continuano a emettere sostanze tossiche sulla pelle. I dermatologi consigliano di idratare il viso soltanto per la notte e di giorno, invece, utilizzare prodotti a base di minerali naturali colorati (il cosiddetto trucco minerale) che possono sostituire il comune make up o, in alternativa, le argille colorate, che sono anche foto riflettenti, ossia fanno da protezione contro i raggi ultravioletti. Il vantaggio di questi prodotti è che contengono particelle grosse, quindi non assorbite dalla pelle, la quale al contrario viene così protetta contro gli agenti atmosferici indesiderati.
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