L’uso prolungato degli orecchini, l’effetto della gravità e l’invecchiamento cutaneo sono tra i primi fattori che possono danneggiare i lobi delle orecchie. Con il tempo, infatti, l’invecchiamento della cute e del sottocute, porta a un assottigliamento del tessuto adiposo e del derma dei lobi auricolari che non sono più in grado di sostenere il peso degli orecchini. Cosa fare se succede?
Ne abbiamo parlato con il dottor Valeriano Vinci, chirurgo plastico presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano e presso il centro Humanitas Medical Care De Angeli.
Cosa succede se il lobo non sostiene il peso degli orecchini?
In alcuni casi si ha solo un irreversibile allargamento del foro, altre volte la completa apertura del lobo (schisi) o la lacerazione dei tessuti molli (nel caso di traumi accidentali in cui gli orecchini vengono tirati). In entrambi i casi si parla di lobi bifidi ed è possibile correggerli attraverso la ricostruzione della continuità del sottocute e della cute dei lobi auricolari.
Come si corregge il lobo?
Per correggere il lobo viene eseguito un piccolo intervento chirurgico ambulatoriale in anestesia locale che consente la ricostruzione dell’anatomia del padiglione auricolare. Si applicano alcuni punti di sutura molto sottili sul lobo (anteriormente e posteriormente) che verranno poi rimossi in ambulatorio dopo 15 giorni.
Dopo poche settimane, di solito tre, è possibile effettuare un nuovo foro e tornare a utilizzare gli orecchini.
I piercing possono danneggiare le orecchie?
I piercing possono danneggiare le orecchie se in qualche modo si genera un peso eccessivo e una trazione sui tessuti del padiglione (per esempio a seguito di traumi accidentali se si resta “impigliati”).
Nel caso specifico dell’uso di dilatatori per i lobi auricolari, laddove ci si penta del foro effettuato, se il danno tissutale non è eccessivo, è possibile chiudere il buco ricostruendo il lobo auricolare, anche se a volte il risultato finale potrebbe non essere ottimale.
La visita preliminare di medicina estetica consiste in un consulto con il medico specialista per valutare il trattamento più adatto alle esigenze del paziente.
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