I linfomi cutanei sono linfomi non Hodgkin che originano dai linfociti T o dai linfociti B o dalle cellule NK. Si tratta di tumori rari che originano primitivamente a livello cutaneo per poi svilupparsi, in alcuni casi, in altri organi. Si tratta di neoplasie che spesso tendono a manifestarsi con una sintomatologia simile ad una dermatite (arrossamento, prurito, eruzione cutanea) e quindi sottovalutate. Tuttavia, individuare precocemente queste lesioni con una diagnosi precoce, è fondamentale per riuscire a procedere il prima possibile con il giusto trattamento. Come fare? Rivolgendosi subito ad uno specialista dermatologo.
Ce ne parla il dott. Daniele Gambini, dermatologo e venereologo Humanitas Mater Domini e gli ambulatori Humanitas Medical Care di Arese, Busto Arsizio e Lainate.
Quali sono le forme più frequenti di linfomi cutanei?
La forma più comune di linfoma cutaneo, circa il 50% dei casi, è la micosi fungoide, un linfoma a cellule T, che colpisce individui di tutte le razze prevalentemente dopo i 40 anni ma nel 5% dei casi può insorgere entro i 20 anni. Altri linfomi piuttosto frequenti sono i linfomi B cutanei e la papulosi linfomatoide.
Quali sono i campanelli d’allarme che devono spingerci a consultare uno specialista?
Per la micosi fungoide la presenza di chiazze eritematose e desquamative, persistenti localizzate prevalentemente alla radici degli arti, in sede glutea e al tronco. Per le forme più avanzate, come per altri linfomi, la presenza di placche e noduli cutanei anche ulcerati.
Come avviene la diagnosi dei linfomi cutanei?
Il sospetto clinico del dermatologo deve essere sempre accompagnato da una biopsia cutanea che permette l’esame istologico del tessuto e di esami di biologia molecolare.
Perché è importante una diagnosi precoce?
La diagnosi precoce permette un giusto inquadramento della patologia e dunque una specifica gestione per ogni caso clinico.
Come possono essere trattati i linfomi cutanei?
Per quanto riguarda la micosi fungoide nelle fasi iniziali si possono utilizzare
corticosteroidi topici e terapie con raggi ultravioletti. Nelle fasi successive si ricorre a diversi farmaci sistemici, radioterapia diffusa e chemioterapia tradizionali, anticorpi monoclonali.
I linfomi B vengono generalmente trattati chirurgicamente o con radioterapia mentre nelle forme più avanzate si utilizza la chemioterapia.
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