C’è chi preferisce leggere ad alta voce e chi leggere invece in silenzio, mentalmente. Ma quale dei due metodi è più efficace?
Ne abbiamo parlato con la dottoressa Marcella Mauro, psicologa in Humanitas Medical Care Milano Domodossola presso il Centro di Neuropsicologia dell’Apprendimento.
La lettura a voce alta è nota per aumentare la comprensione della lettura, soprattutto nei primi anni di scuola. Questo accade perché leggendo ad alta voce si rafforza la corrispondenza lettera-suono, e inoltre di fatto si ascolta quello che si legge, favorendo così la comprensione del testo.
Il vantaggio non è limitato ai bambini: anche gli adulti spesso tornano a leggere ad alta voce di fronte ad un testo particolarmente impegnativo, rallentando il ritmo della lettura secondo necessità.
Leggere a voce alta, inoltre, nei lettori principianti o in difficoltà, aiuta a mantenere l’ attenzione sul testo e a monitorare la comprensione di ciò che viene letto. Pensate solo a quante volte vi siete trovati a borbottare le istruzioni di un elettrodomestico per capirle meglio.
Tuttavia, dopo i primi anni di scolarizzazione in cui non si devono più dimostrare abilità nella lettura e padroneggiare gruppi di lettere e suoni, si tende a preferire la lettura silenziosa perché permette di concentrarsi maggiormente sul contenuto. La lettura silenziosa, a questo livello di competenza, richiede anche meno impegno alla memoria di lavoro: è più veloce e necessita di meno informazioni da tenere a mente.
Cosa ci dicono studi e ricerche
I due ricercatori Colin MacLeod e Noah Farrin, in uno studio pubblicato sulla rivista Memory, hanno studiato gli effetti della lettura ad alta voce nell’apprendimento su un gruppo di studenti dell’Università di Waterloo, in Canada: i risultati descrivono dei chiari benefici nell’ascoltare se stessi in un compito di memorizzazione verbale di parole lette ad alta voce, tanto da denominarlo “effetto produzione”.
Leggere ad alta voce ci consente di dare un carattere personale a quello che stiamo leggendo e quindi di ricordarlo meglio.
Lettura e dislessia
Nei pazienti con Dislessia, la lettura rappresenta uno degli scogli principali.
In questi casi, ha specificato la dottoressa, “la lettura a voce alta, essendo molto faticosa, può ostacolare enormemente la comprensione del testo. Pertanto andrebbe proposta secondo tempi e modalità definiti e magari graduali (ad esempio con letture brevi e frequenti, possibilmente con esercizi scelti “ad hoc” in base alle difficoltà di ogni paziente) ed in modo differente a seconda dell’età”.
Inoltre, ha aggiunto la psicologa, “andrebbe favorita, soprattutto dalla scuola media in poi, la lettura silente che favorisce la salvaguardia della comprensione”.
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