Lesione cuffia dei rotatori, come è possibile intervenire?

I tendini della cuffia dei rotatori e i relativi quattro muscoli che la compongono (sovraspinato, sottospinato, sottoscapolare, piccolo rotondo) aiutano a mantenere stabile l’articolazione della spalla.

Le cause che portano alla loro lesione sono dovute generalmente al sovraccarico: quando i tendini vengono sollecitati ripetutamente, infatti, possono irritarsi e infiammarsi (in particolare durante i movimenti sopra la testa, comuni in molti sport).

Tuttavia, la rottura può avvenire anche per via degenerativa (i tendini, stressati da continue sollecitazioni, si indeboliscono e tendono a rompersi), come conseguenza di un trauma (nella maggior parte dei casi, a causa di una caduta con le braccia lontane dal corpo) o per un’instabilità articolare di origine genetica che può favorire le lesioni tendinee. 

Scopriamo, insieme al dott. Andrea Lisai, medico ortopedico e chirurgo, specializzato nelle patologie della spalla, presso Humanitas San Pio X e l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Monza, come è possibile intervenire.

Chi è più a rischio di lesione della cuffia dei rotatori?

Le persone più a rischio sono gli sportivi (nella maggior parte dei casi l’usura dei tendini può essere il risultato di un allenamento sbagliato o una preparazione fisica inadeguata) e chi pratica attività professionali che richiedono continui e ripetuti movimenti delle braccia al di sopra della testa.

Gli sport nei quali le lesioni si verificano con maggior frequenza sono:

  • Calcio: nella maggior parte dei casi riguardano i portieri. Tuttavia, si possono verificare anche come conseguenza di traumi contusivi o cadute a terra.
  • Pallacanestro: si possono verificare a seguito di traumi o a causa di una predisposizione naturale.
  • Tennis: utilizzando il braccio sopra la testa, l’articolazione della spalla può andare incontro a diversi problemi. L’usura dei tendini può essere il risultato di un allenamento sbagliato o di una preparazione fisica non adeguata.
  • Golf: un problema all’articolazione della spalla può essere la conseguenza della reiterazione del gesto dello swing; mentre un cattivo allenamento o una forma fisica non adeguata, possono portare all’usura dei tendini.
  • Pallavolo: durante il servizio o la schiacciata i muscoli della cuffia dei rotatori consentono di generare la forza necessaria per muovere la spalla. Sebbene le lesioni complete siano rare nei giovani, quelle degenerative o le infiammazioni acute (dovute all’utilizzo ripetitivo) possono essere frequenti.

Come si manifesta la lesione alla cuffia dei rotatori?

Il sintomo principale è il dolore, soprattutto notturno, nella parte anteriore della spalla, che tuttavia, può irradiarsi anche all’intero braccio. Nei casi più seri il paziente non riesce ad eseguire movimenti (anche banali) e a sollevare pesi (anche modesti). 

Come viene diagnosticata la lesione alla cuffia dei rotatori?

Una lesione della cuffia dei rotatori si diagnostica tramite una visita ortopedica e alcune indagini strumentali, come:

  • RMN: consente di individuare con estrema precisione l’esatta posizione e l’entità della lesione)
  • RX: permette di visualizzare le eventuali conseguenze della lesione a livello osseo, pur non mostrando la situazione dei tendini
  • Ecografia: mostra l’entità delle lesioni tendinee, senza essere in grado di diagnosticare eventuali patologie ossee.

Come viene trattata la lesione alla cuffia dei rotatori?

Spesso il riposo ed il ghiaccio, associati ad esercizi di rinforzo muscolare e ad un allenamento propriocettivo, sono sufficienti per trattare la fase acuta.

Se dopo il trattamento conservativo il dolore o il deficit di forza continuano è consigliato contattare uno specialista della spalla per valutare la necessità di un intervento chirurgico, eseguito spesso in artroscopia (in questo caso i tempi di recupero possono arrivare ai cinque-sei mesi di stop dall’attività sportiva).

Si possono prevenire le lesioni della cuffia dei rotatori?

Le lesioni della cuffia dei rotatori si possono prevenire eseguendo sempre buoni protocolli di prevenzione con specifici esercizi di rinforzo muscolare (utilizzando, per esempio, elastici o piccoli pesi che aumentino la forza e la resistenza dei muscoli e tendini) mirati anche alla propriocezione del corpo.

Per chi pratica attività sportive a rischio, anche a livello amatoriale, si consiglia di:

  • Riscaldarsi sempre prima di ogni allenamento e partita
  • Eseguire esercizi quotidiani di stretching
  • Idratarsi in modo adeguato
  • Evitare di giocare partite competitive nel caso in cui non si sia preparati fisicamente.
Visite ed Esami
Visita ortopedica alla spalla

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