Sebbene le pareti della vagina siano costituite da un muscolo forte e un tessuto molto elastico per permettere la discesa del bambino durante il parto, può succedere, specie nel caso di più gravidanze o di un parto difficile, che a distanza di mesi, molte donne sperimentino una condizione chiamata lassità vaginale post-partum. Una problematica che può avere effetti importanti sulla qualità di vita della paziente.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Raffaela Cinzia Di Pace, ginecologa e sessuologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Murat a Milano.
Dottoressa, cosa si intende per lassità vaginale?
La lassità vaginale è una condizione caratterizzata dalla perdita di tono dei tessuti vaginali , dovuta da un’eccessiva distensione e lesione dei tessuti muscolari intorno alla vagina durante il parto.
Quali sono i sintomi della lassità vaginale?
Il sintomo principale è una riduzione della sensibilità vaginale alla penetrazione durante i rapporti sessuali, una condizione che spesso impedisce alla coppia di recuperare la propria intimità sessuale dopo il parto. Tuttavia, la lassità vaginale, può manifestarsi anche con sintomi genito-urinari (associati a perdita della funzionalità dei muscoli pelvici), che possono comprendere il prolasso dell’utero e della parete anteriore (cistocele) o posteriore (rettocele) della vagina, disturbi minzionali, incontinenza da sforzo (piccole perdite di urina a seguito di un colpo di tosse o uno starnuto) e incontinenza di gas e feci.
Come può essere trattata la lassità vaginale?
Per trattare la lassità vaginale è necessario recuperare il tono vaginale.
Nella maggior parte dei casi può essere sufficiente iniziare la riabilitazione del pavimento pelvico dopo 40 giorni dal parto, ma se i tessuti muscolari intorno alla vagina sono più compromessi e la lassità vaginale causa anche a disturbi di tipo funzionale, viene suggerita la terapia con radiofrequenza quadripolare dinamica, un trattamento prescritto dallo specialista in ginecologia o sessuologia durante la visita ginecologica.
Che cos’è la terapia con radiofrequenza quadripolare dinamica?
È una terapia innovativa che grazie all’utilizzo di onde termiche (radiofrequenza) consente di ripristinare il trofismo dei tessuti vulvari, migliorare l’elasticità e la compattezza del canale vaginale, stimolando la produzione di collagene ed elastina e ripristinando la sensibilità nei rapporti sessuali.
La radiofrequenza quadripolare dinamica permette di ridurre anche il rischio di prolasso di utero e parete vaginale, e di gestire e risolvere anche i problemi di incontinenza urinaria da sforzo.
In quanto tempo si risolvono i disturbi?
In generale, è possibile recuperare il trofismo vaginale (e tornare come prima del parto) dopo 4 sedute eseguite nell’arco di due mesi. Ogni seduta dura circa 20 minuti e viene programmata a distanza di due settimane l’una dall’altra. Nel caso sia necessario un richiamo, verrà ripetuta dopo quattro-sei mesi dalla fine del ciclo.
È un trattamento indolore che viene effettuato dall’ostetrica grazie a particolari dispositivi che agiscono sui tessuti esterni e interni della vagina. La paziente può avvertire un leggero calore intermittente, che se diventa fastidioso, può decidere di interrompere immediatamente, grazie a un sistema di biofeedback che la donna può gestire autonomamente in ogni momento.
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