L’agopuntura è una tecnica millenaria, che fa parte della medicina tradizionale cinese, utilizzata per il trattamento del dolore cronico.
Negli anni sono stati fatti diversi studi per cercare di capire se l’agopuntura possa essere efficace anche nel ridurre la frequenza degli attacchi di emicrania, nella cefalea tensiva e nell’attenuare l’intensità del dolore.
A oggi, però, vi sono ancora pareri discordanti nel considerare l’agopuntura un’opzione terapeutica per i pazienti emicranici, anche se un nuovo studio realizzato in Cina ha indicato il potenziale beneficio di questa pratica nella cura dell’emicrania senza aura.
Per saperne di più sull’argomento, ci siamo rivolti al dottor Vincenzo Tullo, neurologo e responsabile dell’Ambulatorio sulle cefalee in Humanitas.
L’agopuntura è riconosciuta come cura efficace contro l’emicrania?
“Sono ancora pochi gli studi che dimostrano l’efficacia dell’agopuntura nell’emicrania, anche per l’impossibilità di un controllo con placebo”, spiega il dottore.
“I dati a disposizione sono ancora insufficienti – aggiunge l’esperto – e, inoltre, dimostrano che il beneficio, qualora ci sia, termina dopo breve tempo dalla sospensione del trattamento e che la ripetizione di quest’ultimo va incontro a una rapida diminuzione e scomparsa dell’effetto terapeutico (tachifilassi)”.
A che cosa è dovuta l’efficacia analgesica dell’agopuntura?
“L’azione analgesica dell’agopuntura sembrerebbe dovuta a un incremento di attività degli oppioidi endogeni, ossia le endorfine”, chiarisce il dottor Tullo.
Questo è il motivo per cui alcuni sostengono che l’agopuntura possa rappresentare una valida alternativa alla terapia farmacologica anche per ridurre l’intensità degli attacchi di emicrania, in particolare nei pazienti allergici e in coloro che, per la presenza di altre patologie, non possono assumere farmaci.
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