Che cosa bisogna aspettarsi da una visita psicologica? Alcuni pazienti arrivano per la prima volta dal proprio medico con un po’ di timore. Non conoscono l’iter e non sanno bene come avverrà la seduta. Ogni incontro è differente e costruito ad hoc sul singolo caso del paziente. In ogni caso si sviluppa attraverso un colloquio in cui il terapeuta, in un clima di ascolto non giudicante, accoglie la domanda rivolta dal paziente, formula eventualmente una diagnosi e propone degli obiettivi da raggiungere durante un percorso di cura.
Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Paola Mosini, psicologa e psicoterapeuta di Humanitas PsicoCare.
Cosa bisogna aspettarsi da una prima visita psicologica?
“Un iniziale inquadramento diagnostico, la definizione di alcuni obiettivi terapeutici, il porre le basi di una buona relazione terapeutica, sono l’inizio di un iter che non si esaurisce con un solo colloquio, ma sono aspetti fondamentali da impostare al primo contatto”, spiega la dott.ssa Mosini. “In genere”, continua, “la fase di inquadramento diagnostico può richiedere anche tre-quattro colloqui, a seconda della complessità del problema riportato”.
Come si svolge una seduta dallo psicologo?
Non c’è un modello standard per le sedute dallo psicologo, come sottolinea la dott.ssa Mosini, che aggiunge: “All’inizio di una terapia ci sono sicuramente alcune domande fondamentali che il clinico pone al cliente andando in là con il percorso, in genere resta una cornice strutturale impostata dal terapeuta, ma si lascia anche al paziente la possibilità di portare le proprie problematiche e le proprie eventuali urgenze”. Contrariamente a quanto si pensa non viene praticata l’ipnosi: è una tecnica terapeutica che solo alcuni psicologi, in genere ad indirizzo “dinamico”, possono proporre ai propri pazienti.
Come prepararsi a una visita psicologica?
Non è necessario prepararsi per una visita psicologica che deve essere affrontata con la massima tranquillità possibile, ricordiamo infatti che lo psicologo non è lì per giudicare ed è sempre dalla parte del paziente, obbligato al segreto professionale. “Con uno psicologo non serve avere un copione da seguire”, aggiunge la dott.ssa Mosini, “la terapia è un divenire, e anche la fiducia è un costrutto da rinnovare di seduta in seduta; quello che accade in terapia e fuori dallo studio dello specialista, può diventare un utile materiale terapeutico”.
Cosa chiede uno psicologo nella prima visita psicologica?
L’obiettivo dello psicologo, durante la prima visita, è quello di conoscere la persona e capire il problema che l’ha portato da lui o da lei, cercando di metterla a proprio agio. Successivamente potrà formulare alcune domande che lo aiuteranno a inquadrare meglio il problema e la situazione di vita che sta vivendo. “Ad uno psicologo si può dire tutto quello che si desidera e quello che si sente di voler condividere”: il suo compito, come medico, è quello di aiutare i pazienti, tutelandoli sempre e comunque.
Come ci si sente dopo una visita dallo psicologo?
“Dipende, ci possono essere sedute da cui si esce molto alleggeriti, dove l’aver condiviso un problema e averlo analizzato da sollievo”, afferma la Dottoressa; “altre decisamente più faticose perché a volte alcuni obiettivi sono complessi, e alcuni meccanismi più difficili da modificare; ma in genere si deve avere l’idea che si sta lavorando per raggiungere un maggior benessere”.
Quante sedute può fare uno psicologo?
Dipende molto dal problema portato dal paziente, dalle sue personali risorse, dal contesto di vita e dal supporto familiare. Ci possono essere terapie brevi, che durano pochi mesi, fino a terapie molto lunghe, che durano anche anni se il problema è più grave, sicuramente serve discutere con il proprio terapeuta gli obiettivi da definire.
Quanto è utile la psicoterapia?
“La psicoterapia è spesso fondamentale: in molte situazioni – anche cliniche – è considerata il trattamento elettivo per la cura di certi disturbi, e spesso associata a una terapia farmacologica, completa e ottimizza il percorso di cura”.
Nella visita psicologica sono previsti dei test?
Talvolta lo psicologo può ritenere utile per la cura del paziente usare dei questionari o altri test per approfondire il processo diagnostico, ed eventualmente usarli, previo consenso del paziente, a scopo di ricerca.
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