Fin dai primi mesi di vita occorrerebbe iniziare a sottoporsi a visite oculistiche periodiche, con scadenze diverse a seconda dell’età.
Ne abbiamo parlato con il Dottor Fabrizio Camesasca, Medico Oculista di Humanitas Medical Care e dell’Eye Center di Humanitas Research Hospital, Rozzano.
Infanzia e adolescenza
La prevenzione oculistica inizia sicuramente nell’infanzia.
La prima visita può essere effettuata già durante il periodo che va tra i sei mesi e l’anno d’età.
Essa consente di esaminare il fondo dell’occhio per controllare la struttura della retina, individuando eventuali malformazioni, e se la visione avviene con entrambi gli occhi.
Le visite servono prevenire patologie come l’occhio pigro, cioè l’eventualità che uno dei due occhi non sviluppi correttamente la propria capacità visiva a causa di un difetto che può essere corretto con le lenti. A ogni età è opportuno misurare la pressione dell’occhio per diagnosticare il glaucoma. Anche se questa patologia colpisce soprattutto gli anziani, è consigliabile fare i controlli a prescindere dall’età.
Gli adulti
Tra i 18 e i 21 anni di solito assistiamo a un picco nello sviluppo della miopia.
Dopo i 20 anni e fino ai 55-60 anni d’età, è consigliabile una visita oculistica ogni tre anni.
Dopo i 55-60 anni è possibile che si registri un problema di opacità del cristallino (cataratta) o di pressione dell’occhio (glaucoma).
Dopo i 70 anni è frequente l’invecchiamento retinico (degenerazione maculare senile), che non va sottovalutato.
Se la persona soffre di diabete, i controlli vanno effettuati con particolare scrupolo a causa dei possibili danni alla retina causati da questa patologia.
L’importanza della prevenzione
Nel caso del glaucoma, la prevenzione è essenziale. Una volta diagnosticato, è possibile instaurare una terapia adeguata con colliri o intervenire chirurgicamente per mantenere la pressione a valori normali, impedendo che il nervo ottico sia danneggiato.
Il paziente con degenerazione maculare senile deve sempre monitorare la propria vista, accorgendosi subito se la vista nei due occhi è costante nel tempo oppure no. Una variazione permanente deve sempre indurre il paziente a effettuare un controllo presso il medico oculista.
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