La MOC (Mineralometria ossea computerizzata)è uno strumento fondamentale per diagnosticare l’osteoporosi, attraverso cui è inoltre possibile stimare il rischio di frattura ossea esistente e monitorare la risposta alla terapia messa in atto.
In particolare, la metodica che permette di classificare e fare diagnosi di osteoporosi, secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), è la MOC DEXA. Ne parliamo con il dottor Andrea Nardi, radiologo referente dell’Ambulatorio di Radiologia di Humanitas Medical Care di Bergamo.
Quali sono le caratteristiche dello strumento in dotazione in Humanitas Gavazzeni e in Humanitas Medical Care di Bergamo?
«L’apparecchio MOC in dotazione ai centri Humanitas di Bergamo, risponde alle richieste dell’Organizzazione Mondiale delle Sanità ed è in grado di effettuare, utilizzando dosi di radiazioni contenute al massimo, le misurazioni di densità ossea a livello vertebrale lombare, femorale o anche total body».
In che cosa consiste l’esame eseguito con la MOC? Come viene eseguito?
«Durante l’esecuzione della MOC, che ha una durata di pochi minuti, il paziente viene fatto sdraiare su un lettino e sottoposto all’azione del macchinario, che è composto da uno strumento posto sotto il materassino che emette i raggi x e da un braccio mobile che contiene il rilevatore dei raggi scorrendo sopra il corpo del paziente senza mai toccarlo e quindi senza procurare dolore o fastidio».
La MOC può essere effettuata sempre? Ci sono condizioni in cui viene particolarmente consigliata?
«La MOC è consigliata alle donne in età a ridosso della menopausa o che sono in post-menopausa. Il consiglio per loro è quello di sottoporsi a uno studio densitometrico ogni due/tre anni, così che sia possibile valutare con costanza lo stato della densità ossea e qual è il suo andamento nel corso del tempo. Una curva di decrescita è inevitabile, ma quando questa curva mostra di essere troppo rapida diventa facile diagnosticare una condizione di osteoporosi. Ci sono inoltre alcune situazioni “intermedie”, quelle che rivelano una tendenza all’osteoporosi che viene chiamata osteopenia, per cui i controlli densitometrici hanno il fine di valutare se le terapie in corso, quelle che vengono eseguite nel tentativo di frenare il processo in corso, sortiscono davvero un rallentamento della curva fisiologica».
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