La biorivitalizzazione per combattere l’invecchiamento della pelle

Con l’invecchiamento la pelle perde elasticità, luminosità e morbidezza. Ciò è dovuto alla riduzione del volume degli strati superficiali della cute a seguito della disidratazione degli stessi e alla minore attività delle molecole in essi contenute.

I trattamenti cosmetici non risolvono il problema, poiché non riescono a penetrare nella pelle in profondità.

La medicina estetica, invece, offre la possibilità di poter agire direttamente sulla causa, biorivitalizzando i tessuti con l’acido ialuronico.

Per sapere come poter ridare benessere e giovinezza alla nostra pelle, abbiamo chiesto alla dott.ssa Stefania Legoratto, che in Humanitas Medical Care Fiordaliso svolge l’attività di specialista in dermatologia e medicina estetica, di parlarci della biorivitalizzazione.

Che cos’è la biorivitalizzazione?

“La biorivitalizzazione è una tecnica di medicina estetica che si basa sull’idratazione profonda della cute al fine di migliorarne il tono e l’elasticità; inoltre, stimola la rigenerazione del collagene e dell’elastina che diminuiscono progressivamente con il passare del tempo”, spiega la dottoressa. La zona principalmente trattata è il volto, ma anche il collo e il décolleté.

Come viene eseguito il trattamento? Quali sostanze vengono impiegate?

Si tratta di una procedura iniettiva, che prevede l’utilizzo di aghi supersottili e di un’apposita siringa pre-riempita con acido ialuronico, a volte complessato con aminoacidi e vitamine. “Personalmente utilizzo solo acido ialuronico per minimizzare gli eventuali effetti collaterali”, afferma la specialista.

E aggiunge: “Per quanto riguarda il viso, in particolare, si effettuano iniezioni a livello delle zone perioculare, perilabiale, zigomi e fronte, con la tecnica a piccoli pomfi”.

Quando è utile sottoporsi a questo trattamento?

È un trattamento indicato per pelli di ogni età (dai 25 anni in su) per ottenere una visibile idratazione, luminosità e compattezza cutanea.

“Nelle persone giovani, è utile per prevenire i processi dell’invecchiamento della cute e anche per nascondere le rughe più sottili, mentre in quelle più mature aiuta a migliorare in modo naturale i danni da fotoinvecchiamento (photoaging)”, precisa la dermatologa.

Che differenza c’è tra la biorivitalizzazione e le altre tecniche di medicina estetica come, per esempio, il filler?

“Il filler è più indicato per spianare le rughe più marcate, essendo un trattamento riempitivo.

Esso utilizza sempre l’acido ialuronico ma, rispetto alla biorivitalizzazione, l’effetto di aumento di volume e attenuazione delle rughe è immediatamente visibile e apprezzabile”, spiega la dottoressa.

Quante sedute sono necessarie per ottenere risultati apprezzabili?

“Si consigliano cicli di biorivitalizzazione di almeno 3-4 sedute a distanza di un mese una dall’altra”. Il periodo più indicato, soprattutto per migliorare l’idratazione cutanea in preparazione all’esposizione solare estiva, è la primavera.

“Il trattamento va ripetuto periodicamente, almeno un paio di cicli all’anno (comunque la frequenza varia a seconda della persona), perché l’acido ialuronico (che è una sostanza endogena) viene degradato dal nostro organismo. Il fatto di non produrre risultati permanenti è comunque un vantaggio, perché così si può agire su un viso che si modifica nel corso degli anni”, riferisce la dermatologa.

La biorivitalizzazione ha controindicazioni o effetti collaterali?

“La biorivitalizzazione non richiede alcun tipo di anestesia, è indolore (al massimo arreca un fastidio), assolutamente tollerata, perché l’acido ialuronico iniettato è biocompatibile con il nostro organismo, ed è sicura ed efficace”, afferma la dottoressa.

Essa è controindicata solo in presenza di accertata o presunta allergia e, soprattutto, di malattie reumatologiche, poiché ci potrebbe essere una sensibilizzazione all’acido ialuronico.

Per quanto riguarda gli effetti collaterali, si possono verificare delle piccole ecchimosi come conseguenza della rottura di sottili capillari durante l’iniezione. In ogni caso, si tratterebbe di

piccoli lividi transitori che spariscono spontaneamente nell’arco di pochissimi giorni.

“Poiché l’acido ialuronico viene riassorbito dall’organismo con il passare del tempo, non ci possono essere problemi di danneggiamento estetico permanente”, conclude la dottoressa Legoratto.

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